Covid, inchiesta lucana sui tamponi Vip: prorogate le indagini per il governatore Bardi e altre 20 persone

E’ stata notificata nei giorni scorsi la proroga delle indagini preliminari a carico di una ventina di persone, tra le quali il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e di due assessori in carica, entrambi della Lega, indagati per peculato nell’ambito di un’inchiesta, cominciata nel 2020, su presunti favori ricevuti per usufruire di tamponi all’inizio della pandemia.

La notizia pubblicata oggi sull’edizione Basilicata de “Il Quotidiano del Sud” riguarda le indagini sui tamponi privilegiati e sono parte di uno dei filoni di un’inchiesta, avviata nel 2019, con al centro un noto avvocato del capoluogo lucano, Raffaele De Bonis Cristalli, su un presunto sistema di scambi di favori tra uomini politici, amministratori e imprenditori.

Oltre a Bardi, hanno ricevuto l’avviso di proroga delle indagini preliminari anche due assessori della Lega in carica Francesco Fanelli (sanità) e Donatella Merra (infrastrutture), un ex assessore, Gianni Rosa (Fratelli d’Italia) e un consigliere regionale Giovanni Vizziello (Lega). “Per la medesima ipotesi di peculato, tuttavia, risultano indagati anche l’ex capo ufficio stampa della giunta, Massimo Calenda, l’ex direttore generale del dipartimento Salute, Ernesto Esposito, il responsabile del settore legislativo del gabinetto del governatore, Antonio Ferrara e altri ancora. Inclusi due medici quali il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria di Potenza, Luigi D’Angola, e il responsabile della task force regionale coronavirus, Michele Labianca, per i quali i pm hanno formulato un’ipotesi d’accusa aggiuntiva di falso, verosimilmente legata alla richiesta dei tamponi ‘incriminati’.”

Secondo il Quotidiano sarebbero di tutt’altra natura, invece, le iscrizioni indicate nel medesimo avviso di proroga delle indagini a carico dell’ex capo della segreteria del governatore, Mario Araneo. Nei suoi confronti risulta che gli inquirenti abbiano formulato un’ipotesi di concussione e abuso d’ufficio in concorso con l’ex capo ufficio stampa della Regione, e attuale direttore editoriale del quotidiano La Nuova del Sud, Donato Pace. Ma anche un’ulteriore ipotesi di corruzione in concorso con Angelo Rosella, imprenditore valdagrino attivo in tutta la provincia di Potenza nel settore della sanità privata, ed ex segretario regionale dell’Italia dei valori”.

Il Governatore in una nota diramata dall’ufficio stampa della Giunta ricorda quanto già detto in occasione di un’altra fuga di notizie di qualche mese fa quando agli inizi di marzo 2020 si rese necessario il tampone dopo essere entrato a contatto con il Prefetto di Matera (positivo) e per tutti i partecipanti, da prassi fu necessario fare un controllo”.

Altro che Vip, dice Bardi, il quale aggiunge che “non sono stati nemmeno ‘sottratti’ tamponi ai cittadini, data la notevole disponibilità e considerando anche che all’epoca il laboratorio del San Carlo processava meno tamponi rispetto alle sue capacità”.

Il governatore ha comunque ribadito la totale fiducia nella magistratura e la completa disponibilità nei confronti degli inquirenti per fare chiarezza su una vicenda che, ha concluso “mi addolora molto e che riguarda un periodo che ha segnato profondamente la mia vita, dato il mio impegno diretto e le mie enormi responsabilità dinanzi a un evento imprevisto e imprevedibile, nei confronti del quale ho investito tutte le mie energie unicamente per proteggere i lucani”.