Trattativa Ilva, metalmeccanici: “Accordi con licenziamenti non ne firmeremo mai”
Procede a rilento la trattativa Ilva al Ministero dello Sviluppo economico. Incontri sempre più fitti, ma pochi sono i passi in avanti. Lasciata momentaneamente da parte la questione salari, i sindacati metalmeccanici tornano a chiarire la posizione circa i licenziamenti. Mettono i paletti sugli esuberi. Unica apertura, sui licenziamenti a base volontaria, a discrezione del lavoratore.
“Accordi con i licenziamenti non ne firmeremo mai”, afferma Bentivogli, Fim Cisl. Arcelor Mittal si è detta disponibile a tornare a discutere dei livelli occupazionali, “ma – continua il sindacalista – non sappiamo se possiamo considerarlo uno spiraglio”. “Noi vogliamo un gruppo che investa in Italia e che non ripieghi dal punto di vista occupazionale né produttivo”.
“Nessun lavoratore dell’Ilva sarà licenziato”, è tornato a dire il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda . “Non è che i 4.000 lavoratori (in esubero secondo il piano industriale di ArcelorMittal ), vengono licenziati: rimangono in Ilva in amministrazione straordinaria, che dovrà effettuare la bonifica utilizzando le risorse sequestrate al gruppo Riva, attività che saranno svolte da questi lavoratori. Nessuno va a casa” ha spiegato il ministro. A sostegno di Calenda, intanto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci: “Vada avanti – ha detto – per il bene della città”.