Ex Ilva: ok CdM a prestito ponte da 680 milioni, ripristinato anche scudo penale

Un prestito ponte da 680 milioni di euro ad Acciaierie d’Italia convertibile in aumento di capitale con una salita di Invitalia fino al 60%, ritorno dello scudo penale per tutti gli stabilimenti ritenuti strategici tra cui ex Ilva, norme processuali penali per assicurare la continuità produttiva intervenendo sulla disciplina dei sequestri e sulla materia di responsabilità penale.

È quanto contenuto nel decreto legge approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri che ha discusso della vertenza lavorativa e ambientale che coinvolge lo stabilimento siderurgico tarantino. A spiegare i dettagli, già trapelati qualche giorno fa e che avevano portato a uno stato di agitazione lavoratori e sindacati, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Lo scudo penale, tolto dal governo Conte, è stato definito centrale dall’esecutivo Meloni. Invece, ai 680 milioni che verranno utilizzati per saldare i debiti accumulati dalla gestione ArcelorMittal, si sommano il miliardo stanziato dal dl Aiuti bis e le risorse previste per il Just transition fund.
Il ministro Urso ha poi fissato per il prossimo 19 gennaio il tavolo ex Ilva con la partecipazione delle forze sociali, dei sindacati e delle associazioni produttive, oltre che dei rappresentanti degli enti locali, degli azionisti pubblici e privati in cui l’azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali.

Dall’altro lato, le segreterie territoriali di Fiom, Uilm e Usb di Taranto, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie di Acciaierie d’Italia, hanno confermato la mobilitazione a Roma del prossimo 11 gennaio quando si ritroveranno davanti a Palazzo Chigi insieme agli enti locali. In più, hanno annunciato uno sciopero di 32 ore dalle 23 del 10 gennaio alle 7 del 12 gennaio.