Rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta ex editori Gazzetta del Mezzogiorno

Rinviati a giudizio, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, Mario Ciancio Sanfilippo, il figlio Domenico Natale Enzo Ciancio Sanfilippo e Franco Capparelli, rispettivamente ex presidenti e direttore generale della Edisud, la vecchia società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno. Per il gup del tribunale di Bari avrebbero volontariamente provocato il fallimento della società Edisud, dichiarata fallita nel 2020 con una sentenza del tribunale civile di Bari.

Tra le accusa di cui dovranno rispondere i Sanfilippo e Capparelli quella di aver compiuto “atti di dissipazione e depauperamento consistiti in rimborsi spese e spese di rappresentanza prive di giustificazione economica, negli anni dal 2016 al 2018, per complessivi 192.489 euro”.

“Sono pronto, assieme a mio figlio, a dimostrare che per il mantenimento dei valori attivi nonché per la salvaguardia della forza lavoro impiegata nella conduzione dello storico quotidiano di Bari, sono intervenuto con il mio patrimonio personale versando, dal 1996 al 2020, più di 30 milioni di euro”: queste le parole di Mario Ciancio Sanfilippo dopo la notizia del rinvio a giudizio. L’ex editore ha poi spiegato le “operazioni dolose” che avrebbero portato al fallimento della Edisud come il mancato pagamento delle imposte dovuto alla necessità di far fronte ai debiti e al pagamento dello stipendio dei lavoratori, cosa che – ha detto – “abbiamo sempre tenuto in grande considerazione”.

“Quando nel 2020 mi sono reso conto che la crisi del settore era diventata per me insostenibile – ha sottolineato Sanfilippo – le mie partecipazioni a Edisud e Mediterranea sono stata messe gratuitamente a disposizione di chiunque volesse rilevarle, purché con intenti e impegni seri che rispettassero la testata e i suoi lavoratori. Sono felice che un nuovo editore stia consentendo al giornale che si identifica nella Puglia e nella Basilicata di proseguire una storia straordinaria iniziata nel 1887.

E dimostrerò che ho sempre sostenuto la Gazzetta del Mezzogiorno con convinzione, garantendo autonomia e indipendenza a tutti i giornalisti che vi hanno lavorato, mai facendo mancare – ha concluso Sanfilippo – ogni concreto sostegno, almeno fino a quando le mie finanze lo hanno consentito, per far sì che potessero esprimersi in piena libertà”.