Emergenza Covid in Puglia, Angarano: “Casi aumentano, ma il virus si può bloccare”
Sull’aumento dei casi covid in Puglia, non bisogna allarmarsi: siamo ancora in tempo per bloccare l’avanzata dell’epidemia. Parole di Gioacchino Angarano, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del Policlinico di Bari, in prima linea durante la fase dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid 19. Un virus che continua a camminare sulle nostre gambe e che, se non bloccato, rischia di tornare in maniera decisiva in autunno. Ma ci sono tutti gli strumenti e accorgimenti utili per bloccarlo.
Professore dobbiamo avere timore dei nuovi casi registrati in Puglia? In aumento rispetto alle settimane passate
No, la situazione è perfettamente sotto controllo. È chiaro che ci sono dei segnali di una ripresa della circolazione del virus. Parlano i numeri: se il virus circola, significa che ci sono molte infezioni. Il virus, ricordo, vive e muore passando da una persona all’altra.
Eravamo riusciti a eliminare il virus?
Nei mesi scorsi avevamo completamente eliminato il virus. Adesso è rientrato, chiaramente dall’esterno: sono i pugliesi che lo hanno riportato in circolazione. Questo è il problema.
Cosa possiamo fare per bloccarlo?
Dobbiamo fare quello che abbiamo già fatto: rispettare il distanziamento sociale, lavarci spesso le mani e utilizzare le mascherine lì dove richiesto. Siamo riusciti in piena emergenza, riusciremo anche adesso.
Tra i nuovi dati registrati in Puglia, l’aumento dei contagi tra i giovanissimi, ma soprattutto tra i bambini. Come spieghiamo questo fenomeno?
I bambini sono delle persone, quindi a rischio come tutti gli altri. Anzi, sono proprio i più piccoli a essere maggiormente esposti perché è molto più facile abbracciare e baciare un bambino che un adulto. In generale, che comunque non vuole dire “sempre”, i bambini vengono colpiti dalla malattia in maniera più lieve.
Professore, la carica virale sembra non essere così aggressiva come lo era nei mesi scorsi?
La malattia e la carica virale sono direttamente connesse all’inclinazione dei raggi solari. In questi mesi abbiamo dei raggi ultravioletti non filtrati che sono i responsabili principali del calo della carica.
Cosa potrebbe accadere quindi in autunno?
È evidente che se il virus continua a circolare, anche non facendo registrare malattie gravi, arriveremo in autunno con più casi. I raggi ultravioletti più filtrati saranno meno disinfettanti per il corpo umano.
Cosa significa questo?
Potremmo registrare quindi più casi gravi a partire dai mesi meno caldi: per questo dobbiamo bloccarlo adesso, con gli strumenti che conosciamo, per non avere un ritorno in autunno.