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Accordo Ilva, ex dg Arpa: “Manca valutazione danno sanitario”

  • Per l’ambiente solo un addendum, in allegato all’accordo sindacale Ilva siglato al Mise, che rischia pure di peggiorare la situazione di Taranto. Lo denunciano, dall’associazione Marco Pannella, medici e ambientalisti. Il piano ambientale va modificato, perché non contempla l’uso adeguato della Valutazione del danno sanitario preventiva e, altra anomalia rilevata dall’ex direttore Arpa, Giorgio Assennato, il passaggio da 6 a 8 milioni di tonnellate di produzione, che invece per il ministro Luigi Di Maio avverrebbe senza incremento emissioni inquinanti. 

    “Non sono contemplate – poi – forme di risarcimento danni per la città di Taranto”, osserva l’avvocato Moretti, di Legambiente, e difensore dei residenti del quartiere Tamburi che vivono a ridosso dei parchi minerali. 

    Per la Regione Puglia l’ex vice sindaco di Taranto, Rocco De Franchi: “Garantiremo -afferma –  una azione di controllo forte. La presenza della Regione sarà asfissiante”. “Mittal sia nostro interlocutore diretto – aggiunge Mariagrazia Serra di Isde, Medici per l’Ambiente – sia un medico il poliziotto ambientale di cui parla Di Maio”. “Quello che ci interessa come medici  non è contare i morti – conclude Cosimo Nume, presidente dell’Ordine dei medici – ma superare l’inquinamento delle coscienze e l’addormentamento della capacità civile”.

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