‘Mal’aria di città 2022’: Puglia meglio del Nord Italia, ma sopra i valori limite di inquinamento fissati dall’Oms

Nel 2021 resta l’emergenza smog nelle principali città italiane. Nessuna delle 102 città analizzate rispetta tutti i valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

La qualità dell’aria in Puglia è migliore di quella del Nord Italia, ma non in linea con i valori limite indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle clean cities. A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente ‘Mal’aria di città’. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities. Nessuno dei 102 capoluoghi di provincia italiani à riuscito a rispettare il limite suggerito dall’OMS. In Puglia, la maglia nera spetta a Barletta, almeno per quanto riguarda due dei tre parametri inquinanti, PM10 e PM 2.5. Andria e Bari sono insieme al capoluogo BAT i peggiori per quanto riguarda il livello PM 2.5, mentre Taranto è la più inquinata in regione in base al livello NO2.

Per il presidente Legambiente Puglia , “le città pugliesi sono chiamate ad affrontare la problematica dell’inquinamento atmosferico in maniera trasversale e integrata con azioni efficaci, incisive e durature con misure integrate messe in campo dal governo nazionale, da quelli regionali e comunali”. “Il dato pugliese – ha proseguito il presidente Legambiente Puglia – ci dimostra come le città maggiormente penalizzate sono quelle in cui la mobilità e le aree industriali sono i fattori che incidono negativamente sulla qualità atmosferica e sanitaria. Per questi motivi, da qui ai prossimi anni, per accelerare la transizione ecologica sarà centrale adottare misure che puntino davvero ad una nuova visione di città e centro urbano, incentrando la pianificazione sulla mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, di condivisione ripensando anche gli spazi urbani. Sarà inoltre rilevante puntare anche sull’efficientamento energetico e – conclude Ronzulli – bloccare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030”. Legambiente ha quindi lanciato la petizione on line ‘Ci siamo rotti i polmoni. No alla smog!’ con cui chiede al governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi su mobilità e dell’ uso dello spazio pubblico e della strada.