Emesse sei misure cautelari, sequestrate 13,100 tonnellate di rifiuti speciali e beni per circa 1.650.000 euro
Sei misure cautelari, tre le persone in manette. Oltre 13 mila tonnellate di rifiuti speciali sequestrati e tre regioni coinvolte.
Il traffico di rifiuti speciali viaggiava tra Puglia, Campania e Abruzzo: le indagini hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito all’illecito stoccaggio di rifiuti solidi, prevalentemente provenienti da Comuni della provincia di Caserta, in siti all’aperto o all’interno di capannoni industriali ritrovati nella Provincia di Foggia e di Chieti.
I rifiuti misti, classificabili come scarti della raccolta differenziata sono stati scaricati e ammassati in capannoni industriali e accatastati in un’area recintata con muri alti oltre 4 metri, allo scopo di evitare che la discarica abusiva fosse visibile dalla pubblica strada.
Figura apicale e punto di riferimento dell’organizzazione è un imprenditore pregiudicato di San Severo che, in collaborazione con uno dei suoi fratelli e di due imprenditori casertani, ha sistematicamente e scientemente pianificato nei minimi dettagli, il trasporto dalla provincia di Caserta a quella di Foggia e di Chieti di balle di rifiuti misti.
L’attività investigativa è partita sopo un sequestro, eseguito nel marzo 2018 dai finanzieri della Compagnia di San Severo, di una discarica abusiva realizzata all’interno di un capannone industriale, dove erano state illecitamente ammassate 600 tonnellate di eco-balle di rifiuti indifferenziati riconducibili, come accertato da personale dell’ARPA Puglia e dal Consulente Tecnico della Procura, a scarti tessili, di plastica, gomma, legno, carta, che avevano diffuso esalazioni nauseabonde avvertite sin da fine agosto 2017.
L’attività d’indagine che ne è scaturita, in una prima fase diretta dalla Procura di Foggia, ha permesso di individuare a settembre 2018 una seconda discarica abusiva sempre nelle campagne di San Severo, di proprietà della famiglia dei fratelli sanseveresi indagati.
Le successive attività investigative, hanno permesso il sequestro ad opera di militari dei NOE dei Carabinieri di Bari e Pescara di altre due discariche abusive di rifiuti speciali non pericolosi, realizzate all’interno di due capannoni.
Sono state così disposte sei misure cautelari: due in carcere, una agli arresti domiciliari e tre divieti di dimora nelle Regioni di Puglia e Abruzzo.