Bari, l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è “covid free”

L’ultimo bambino con il Covid è stato dimesso da una settimana. Marzo è stato il mese con il maggior numero di ricoveri.

È trascorsa ormai quasi una settimana da quando l’ultimo bambino che aveva contratto il Covid ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato. Il Giovanni XXIII di Bari è ufficialmente covid free. Nel reparto di malattie infettive non vi è più alcun paziente pediatrico con il coronavirus. Non accadeva da dieci mesi, da quando cioè la terza ondata pandemica si è abbattuta sulla Puglia, coinvolgendo anche i ragazzi under 18 e i più piccoli ancora. 65 in tutto quelli ricoverati da inizio gennaio, più del doppio dei bambini trattati complessivamente lo scorso anno. Il più piccolo paziente covid aveva 11 giorni, il più grande 17 anni. Marzo è stato il mese con il maggior numero di ricoveri.

“Il 70% dei pazienti aveva meno di 10 anni ed è stato ricoverato nel nostro reparto di malattie infettive con l’assistenza di un genitore”, spiega la dottoressa Desireè Caselli, direttrice dell’unità operativa, che aggiunge: “Due bambini sono passati dalla terapia intensiva ma tutti sono guariti”. All’ospedale pediatrico di Bari da marzo 2020 è attivo un “fast-track infettivologico”, un percorso differenziato con accesso rapido, alternativo a quello di pronto soccorso ordinario, per i bambini con sindrome respiratoria, che ha contribuito a identificare i casi sospetti riducendo i rischi di contagio.

“Febbre e difficoltà respiratorie sono stati i sintomi più frequenti – continua la dottoressa Caselli – Ma la sintomatologia nei bambini ha una incidenza molto meno grave rispetto agli adulti. Alcuni hanno avuto focolai di broncopolmonite importante, in qualche caso anche versamenti e quindi insufficienze respiratorie. I problemi più grossi hanno interessato i bambini che avevano altre patologie, già considerabili come fragili. Sono tornati tutti a casa e continuiamo a seguirli periodicamente in day hospital”.

In via ambulatoriale all’ospedale pediatrico sono anche stati somministrati per due volte gli anticorpi monoclonali. “Con successo”, evidenzia la dottoressa.

Al Giovanni XXIII è attivo un programma che segue i bambini nel post covid. Ogni tre mesi i pazienti che sono stati ricoverati in malattie infettive vengono richiamati per fare gli accertamenti ematici e polmonari. “La maggior parte di loro – conclude la direttrice Caselli – non presenta più alcun problema”.