La Regione taglia il contributo ai dializzati. Infuria la protesta.
La Regione taglia il sostegno ai dializzati ed è protesta. Oggi e domani nelle strutture sanitarie della regione sono gli stessi malati a far sentire la propria voce. Dall’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera al Centro dialisi di via Zeno Colò a Potenza, e domani al San Carlo e a Tinchi i pazienti hanno deciso di ritardare di un’ora le cure o addirittura di saltarle. Questo perché non ci stanno alla revisione del contributo loro concesso.
Nella scorsa finanziaria regionale infatti, sono state introdotte nuove fasce contributive, calcolate sulla base del reddito familiare e così scaglionate: 240 euro erogati fino a 5000 euro, 180 fino a 10000, 120 per coloro che non superano i 14000, 60 euro fino a 20000. Una sensibile riduzione rispetto ai parametri precedenti, normati da una legge del 1981. Oltre al danno la beffa, dal momento che la Regione sarebbe in debito di 6 milioni di euro nei confronti dei malati per non aver erogato tutti i contributi passati e, ora, decide di rivedere un contributo che per i dializzati, 480 in regione, è essenziale per la mobilità, l’accompagnamento e l’assistenza.
La protesta dunque infuria in attesa di un dietrofront della Regione. “Stamattina ho ricevuto una telefonata dal portavoce del presidente Pittella – ha detto Enzo Basentini, amministratore ambulatorio Emodialisi Sm2 di Potenza – il quale mi ha riportato l’intenzione del Presidente di trovare i fondi e ritornare ad una situazione di normalità. Da lui ci aspettiamo grandi cose – ha concluso Basentini – perché grandi cose ha promesso.”