POTENZA – La protesta dei forconi lucani è arrivata a Potenza, sede finanziaria e politica ma fin’ora risparmiata dal coro di protesta sollevato in altre aree della Basilicata.
Martedì 17 dicembre, un corteo di circa 500 studenti è partito intorno alle ore 10 da Piazza Bologna ed è giunto in tarda mattinata in Viale del Basento presso la sede di Equitalia, luogo del presidio insieme a cittadini, movimenti ed imprenditori, dove ad attenderli vi è stato un cordone di polizia che si è limitato a garantire la sicurezza.
Del numero iniziale, poco meno della metà degli studenti ha poi partecipato all’assembramento. I già pochi presenti hanno così espresso rabbia sia sulla gestione dell’ente di riscossione che nei confronti del popolo lucano, definito un “gregge senza speranza.” A far da contorno uno striscione e tanti lumini per celebrare l’ipotetico funerale – nelle intenzioni di Equitalia – nei fatti dell’atto di coraggio richiesto dagli organizzatori. Eppure, stando alla proporzione tra “cartelle” ed interessi dovuti, la questione attanaglia sempre più persone.
“Non vogliamo l’abolizione di Equitalia – è stato il commento raccolto tra i manifestanti lì a partecipare senza bandiere di partito o sindacali ma solo con tricolore e fumogeni. Deve cambiare il modo di agire, ovvero trovando i veri evasori e non penalizzando cittadini e imprenditori onesti che per via della crisi economica sono costretti a non poter pagare.”
Le immagini parlano da sé e c’è chi ha colto l’occasione per evidenziare uno degli altri problemi che a poche centinaia di metri sta guadagnando gli onori della ribalta, ovvero la Ex Sider Potenza. Forse, l’argomento che adesso può interessare di più l’opinione pubblica.