Con la Fima desiderio di nuova agricoltura.

Matera  – Unione, rinnovamento e maggiore visibilità. Sono queste le tre parole che la neonata Fima, la Federazione italiana movimenti agricoli, auspica di vedere accostate al settore primario; in quanto, questo: bene pubblico e fondamentale per l’economia. Tali e altri concetti saranno al centro del convegno “Dall’emergenza ad una nuova idea di agricoltura” che si terrà mercoledì 22 febbraio a Matera, organizzato dal giovane sodalizio e, presentato, dallo stesso, sabato 18 Febbraio, in una conferenza stampa. “C’è troppa parcellizzazione della rappresentanza agricola – specifica Saverio De Bonis, coordinatore nazionale FIMA; è necessaria una nuova organizzazione per essere primari, non solo nell’economia, ma anche nella politica”. “Questo settore – prosegue Don Basilio Gavazzeni – presidente della fondazione antiusura – deve essere parte della cittadinanza attiva ed è per questo che bisogna incentivare l’ingresso dei giovani in questo mondo disperso e diviso, sottolineando, ancora, con quest’ultimo aggettivo, il concetto avanzato da De Bonis. La chiesa – conclude – non può essere fuori da questo allarme lanciato”. Poi l’informazione; “non si deve parlare di agricoltura solo in concomitanza di eventi calamitosi – dice Paolo Rubino Presidente del tavolo verde di Puglia e Basilicata. Il decreto Cresci-Italia del Governo Monti – continua – invece d’incentivare lo sviluppo sta, piuttosto, sancendo lo spegnimento di alcune aziende sotto il peso, per esempio, del costo del carburante rincarato. Le rivolte dei Forconi in Sicilia e dei pastori in Sardegna sottolinea – sono soltanto un processo naturale di questa deriva economica e sociale”. Infine, Rubino accenna alla grande distribuzione. Una competizione difficile che impedisce di abbassare i costi di produzione. Ed in merito invoca la sovranità alimentare e l’etichettatura.