Ripristinate le condizioni igieniche del Palazzo delle buone pratiche
Matera – Con un lavoro di ripulitura e di riordino dei materiali di risulta accantonati, 12 ragazzi provenienti da più zone del mondo hanno riportato in condizioni di dignità , in circa dieci giorni, il Palazzo delle buone pratiche di via Bruno Buozzi. L’iniziativa, presentata stamani, è stata promossa dalla sezione materana di Legambiente, nell’ambito dei campi volontariati estivi che, ormai, da 16 anni, si tengono nella città dei Sassi ed in tutto il territorio lucano al fine di promuovere i luoghi più pittoreschi della Basilicata. L’anno scorso è stata la volta della chiesa della Madonna di Monteverde, quest’anno è toccato, invece, ad un palazzo, quello delle buone pratiche, che 10 anni fa fu confiscato alla mafia; si apre, da oggi, per lo stabile, sia una via d’uscita dal degrado, sia la possibilità per una nuova collocazione, pur rispettando la destinazione d’uso stabilita dal Ministero per i beni di Giustizia, ossia quella delle finalità sociali. In questa direzione, sono state, infatti, avanzate, proposte di trasformazione della struttura in sede per gruppi di acquisto solidali. Marcello Santantonio, presidente di Legambiente Matera, ha dichiarato che “operazioni come queste servono per sensibilizzare cittadinanza e Amministrazione verso la salguardia del patrimonio artistico e culturale della città”. Ha ricordato, per l’occasione, il progetto di risistemazione della chiesa di San Pietro Barisano che fu accolto e finanziato dal Ministero per i beni culturali proprio in seguito ad una iniziativa volontaria di Legambiente. L’assessore all’ambiente del Comune di Matera, Giuseppe Falcone, ha sottolineato l’esaurimento, purtroppo, dei fondi rivenienti dalla legge 771 del 1986; ci stiamo muovendo – ha aggiunto – su nuove strade pur di supportare queste pregevoli iniziative. La presentazione del progetto è stata anche occasione per assistere ad una dimostrazione pratica dello speleologo bretone Mael Dan, ormai, da anni, trapiantato a Matera.