Candidatura di Matera a capitale europea 2019, tra luci ed ombre.

MATERA – A qualcuno, potrebbe sembrare, che il progetto Matera capitale europea 2019, per il parlare che se n’è fatto in questi mesi, sia un percorso già consolidato da tempo. Ma, da quel 7 febbraio 2008, data in cui la sfida fu lanciata da Francesco Salvatore, presidente della costituenda associazione “Matera 2019”, non si è andati, oltre, la, seppur faticosa, divulgazione e promozione, dell’obbiettivo. Il passo successivo, quello della costituzione di un gruppo di lavoro, di una struttura operativa, di un comitato scientifico da farsi, come da direttiva comunitaria, entro il 2011, non è ancora avvenuto. Cosa che, invece, la città di Ravenna, nostra concorrente, ha appena realizzato, come apprendiamo dal Resto del Carlino del 25 ottobre, convocando autorevoli esponenti di parte pubblica e privata che elaborino una riprogrammazione artistica in vista del secondo step: le selezioni del 2013. Eppure, l’associazione Matera 2019, aveva sollecitato, più volte, in tal senso, l’amministrazione comunale. Ieri sera, nel corso del convegno, “In cammino. Matera oltre il 2019”, presso la mediateca provinciale Ribecco, il sindaco Salvatore Adduce ha ribadito, come esposto al Corriere del Mezzogiorno qualche giorno fa, di credere in questa candidatura. Pur ammettendo, i loro ritardi, e le perplessità sulle risorse finanziarie disponibili, ha dichiarato di volersi mettere in movimento; allo stesso modo, l’assessore alla cultura, Cornelio Bergantino, ci crede, è pronto. Presente, ieri sera, all’incontro anche il professor Franco Bianchini, esperto di pianificazione e politiche culturali, presso la Leeds Metropolitan University, dalle cui parole è emerso che il vero obiettivo sarà coniugare originalità e dimensione europea ma ha detto anche altro. “Di sicuro, in questa città non mancano idee, contenuti, proposte e rapporti consolidati con artisti di fame internazionale, che è uno dei requisiti per una buona candidatura. Ma, siamo sicuramente carenti, dal punto di vista delle infrastrutture, dei trasporti e delle strutture alberghiere. La città necessita, inoltre, di competenze manageriali, per attirare risorse finanziarie, quindi, di formazione specifica. E’ importante anche avere dei rapporti internazionali forti sia imparando da altre città che sono state capitali europee della cultura, sia attivando quella rete di Lucani all’estero che posso sostenere questa candidatura”.