Sanità lucana al centro del dibattito in Consiglio regionale: spaccature tra maggioranza e opposizione
Volano stracci in Consiglio regionale tra la maggioranza che sostiene il governo Bardi e l’opposizione di centrosinistra. Su iniziativa dell’assessore in materia, Rocco Leone, la seduta straordinaria è stata incentrata sulla sanità in Basilicata: capitolo di spesa che quota 1 mld e circa 50 mln l’anno nel bilancio dell’Ente, tra riorganizzazione, disservizi emersi sopratTutto la scorsa estate e precariato di medici ed infermieri, alle prese con una forte migrazione, secondo l’ultimo censimento 2017, di circa 25mila lucani che vanno a curarsi altrove per operazioni di routine.
“Il sistema sanitario è imploso – ha accusato Leone nei confronti dei consiglieri seduti all’opposizione e collegati al precedente governo di Viale Verrastro. Lontano dalla meritocrazia si è operato affinché i veri professionisti scappassero altrove.” Dito puntato alla Legge regionale 2, secondo l’assessore, una mera operazione di bilancio del centrosinistra, che non ha raggiunto gli obiettivi sulle cure e ha accorpato dei presidi ed il 75% dei posti letto agli ospedali di Potenza e Matera, tralasciando le strutture sanitarie periferiche che invece sono importanti.”
Incalzato dagli interventi del gruppo Comunità Democratiche, dei consiglieri Cifarelli e Polese, che hanno parlato di una relazione sterile e senza visione, sempre Leone ha definito il lavoro del governo uno spartiacque tra il prima e il dopo. “Serve onestà intellettuale. Sono state presentate interrogazioni anche sul tema dell’emergenza-urgenza – ha detto – quando chi ci ha preceduti non ha individuato, come noi stiamo facendo, le zone carenti del personale del 118.”
In platea, tra gli altri, presente l’Associazione Vivere Donna Onlus, la quale ha interessato le istituzioni sulla difesa del servizio di radioterapia presso l’ospedale San Carlo. A tirare le somme e dopo un lungo dibattito, la diagnosi sulla sanità lucana comporterà cure con tempi lunghi.