Prove di coalizione, dal centro-sinistra che potrebbe ritrovare Speranza (Roberto), fino all’unità del centro-destra. Sono soprattutto gli esponenti civici a favorire le alleanze tra i partiti tradizionali
Il dato certo, anche perchè frutto di accordi romani stretti tra palazzo Grazioli e viale Mazzini è che il centrodestra correrà unito alle prossime regionali.
La rinnovata intesa tra Salvini, Berlusconi e Meloni per le candidature unitarie alle prossime regionali, prevederebbe che in Piemonte sia Forza Italia ad esprimere un proprio candidato, in Sardegna la Lega e in Abruzzo Fratelli d’Italia. Mentre in Basilicata pare si cerchi la convergenza intorno al nome del generale della Finanza in pensione Vito Bardi, molto gradito ai forzisti.
Ipotesi che non piace al senatore lucano Salvatore Margiotta, che dalle barricate detta la linea dell’opposizione PD da Roma a Potenza e ne ha per tutti: dal “mercato delle vacche” che ha portato FOA alla presidenza Rai fino al nome di Bardi quale candidato di centrodestra in Basilicata: “sarebbe quantomeno inopportuno” commenta su Twitter “che dopo un’indagine della GdF si candidi un generale della stessa”.
L’indagine della GdF cui si riferisce Margiotta è quella relativa alla sanità lucana che ha visto il ritorno in libertà dopo più di 80 giorni ai domiciliari di Marcello Pittella.
L’attenuazione della misura cautelare – con divieto di dimora a Potenza – non consente al Governatore di tornare a governare. Ma di certo rappresenta un passo avanti verso la soluzione del dilemma nel centrosinistra. Il presidente della Regione (sospeso dalla carica per la Severino) si ricandiderà o no per un bis?
Il no ad un Pittellabis – soluzione che anche ad alcuni dem come Santarsiero e Lacorazza per citare solo i più esposti, piacerebbe molto – è condizione necessaria per un’alleanza con gli Articolo1-MdP di Roberto Speranza.
I più informati retroscenisti lucani vedono proprio nel nome “tecnico” del sindaco di Potenza, Dario De Luca, la figura in grado di guidare una coalizione di centrosinistra larga e inclusiva, del resto l’amministrazione potentina tiene proprio grazie al suo collante.
Insomma, il rilancio della sinistra in Basilicata passerebbe dalla candidatura di un importante esponente del centrodestra. Molto logico. O no?