Il Carnevale delle candidature alla segreteria del PD lucano

Luca Braia e Salvatore Margiotta

Luca Braia e Salvatore Margiotta

C’è un posto ambitissimo, a quanto pare, che sta per essere lasciato vacante dal neo sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo. Il posto è quello di Segretario regionale del Partito Democratico di Basilicata.

Venerdì scorso, infatti, lo stesso Vito De Filippo “valutate le numerose richieste pervenutegli, in una lettera inviata al Presidente dell’Assemblea regionale e al responsabile della Commissione regionale per il Congresso”, ha chiesto la convocazione urgente della Direzione per discutere sul prossimo Congresso e sulla proroga del solo termine per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale.

Da Roma sul rinvio nessun segnale, anche perché i maggiorenti del Partito erano impegnatissimi a seguire le nomine di viceministri e sottosegretari. Lo conferma su Twitter e in maniera “decisa” proprio Salvatore Margiotta: “Roma ha dato ok per rinvio? Semplicemente la notizia è falsa, magari rinvio romano avverrà, ma ieri non c’era”.

L’interesse alla faccenda di Margiotta è comprensibile. Proprio il senatore, insieme all’altro contendente Renziano-Pittelliano, Luca Braia, è al momento uno dei due maggiori candidati al posto di segretario regionale PD. Entrambi hanno infatti presentato firme e relative candidature entro i termini inizialmente previsti, ovvero quelli di venerdì 28 alle ore 20.00.

A questo punto l’esercito dei candidati attende con impazienza la direzione regionale del partito, convocata per lunedì 3 marzo. E i candidati sarebbero davvero tanti: a partire dal consigliere regionale e sindaco di Potenza Santarsiero, passando per la presidente del partito lucano Pasquina Bona, all’ex presidente del consiglio regionale Santochirico, e poi Carlo Chiurazzi, o il “giovane” Giovanni Casaletto, e per finire pure il comico emergente Dino Paradiso.

Assisteremo dunque ad un Carnevale di candidature oppure la partita si giocherà tra i due pittelliani Braia e Margiotta? Lo scopriremo lunedì. Ma è un gioco da ragazzi scommettere sull’avvio dell’ennesima fase “bizantina” all’interno di questo partito, con ricerca estenuante di “soluzioni condivise”, di “garanti dell’unità del partito” o di quant’altro i soliti riti della politica nostrana possano suggerire. Senza escludere, come ovvio, la (finta) battaglia finale.