Conferenza Stampa di fine legislatura sull’attività della giunta regionale. Tanta quantità poca qualità.
POTENZA – Ultima conferenza stampa per il governo lucano in carica da tre anni e mandato a riposo da De Filippo anzitempo dopo la “goccia” della inchiesta “rimborsopoli”. Atto non totalmente politico, ma anche umano.
De Filippo è sereno e sorridente, accoglie così la stampa nella sala Verrastro, per relazionare e rispondere alle domande.
“In veste di Presidente di Giunta e non di neo-segretario PD” Rivelando implicitamente l’incompatibilità tra le due cariche che in questo momento ricopre. E lo ha specificato ricordando quel soldato che durante la guerra di secessione vestiva per metà la divisa del nordista e metà del sudista. Finì per essere impallinato da entrambi gli schieramenti: “si chiamava salvate il soldato Braian”.
Poco inclini a lo scherzo però i suoi “uomini”, gli assessori Benedetto, Braia, Falotico e Martorano. Che come vedremo risponderanno molto seriamente alle domande dei giornalisti.
Intanto il lavoro della Giunta con oltre seimila le delibere di Giunta emanate, più di mille i decreti “del Presidente” e quasi 100 i disegni di legge. Numeri importanti che hanno caratterizzato un’attività portata avanti in un contesto socio-economico generale sfavorevole e che per De Filippo è stato caratterizzato da un grande impegno sul fronte “dello sviluppo e coesione sociale e territoriale”.
I tagli statali, subiti in varie forme, hanno reso difficile l’azione amministrativa di una giunta che aveva già intrapreso il cammino dell’efficienza nei conti cercando di salvaguardare al tempo stesso “i lucani”.
Il lavoro svolto sulla programmazione ha consentito di gettare le basi per il futuro e “guadagnare autorevolezza”.
Centrale anche il discorso sulle risorse energetiche naturali quando ha citato il primo contratto di settore petrolifero che impegna le compagnie nei confronti di lavoratori, imprese e territorio”. Ma sulle trattative e sul Memorandum petrolio, la palla passa a chi gli succederà.
La Regione ha i conti in ordine. La Sanità chiude con un bilancio in avanzo di sette milioni di euro. E l’Università è “stata salvata”. Questi punti di maggior vanto.
Sul solco di De Filippo anche gli interventi degli assessori.
Qualche battuta interessante di carattere politico però, il Presidente se l’è fatta sfuggire.
Le domande dei giornalisti, rivolte agli assessori, hanno puntato sulla incandidabilità degli indagati, emersa nel “Documento 1” approvato domenica scorsa in sede di assemblea PD.
Braia risponde che: “la volontà di candidarmi c’è, ma sono i cittadini i miei giudici”.
Stessa cosa Benedetto, unico indagato in Centro Democratico, il quale ha detto che: “Accusato di essermi appropriato di 800 euro. Se qualcuno avesse avuto dubbi su di me non avrei preso l’80% dei bernaldesi. Centro Democratico, che è un partito garantista non seguirà le indicazioni del PD dove tra l’altro invece sono quasi tutti indagati.”
Martorano, l’assessore alla Sanità: “sono solo un tecnico. Ho risposto alla chiamata di De Filippo, e dopo il servizio militare, ho accettato questo ruolo come un ‘servizio civile'”.
Amara la risposta di Falotico: “LA voglio fare breve, avete già le schede del mio dipartimento (formazione, cultura e sport). Non ho meriti perché mi sono solo limitato a completare un lavoro iniziato in precedenza. Un’esperienza esaltante l’ho fatta con Pittella fino a qualche giorno fa sul ponte per l’occupazione”
“Essendo io un indagato, chiedo a voi se posso continuare, un indagato che chiederà ai giudici se hanno fatto bene il loro lavoro” prosegue Falotico. “Debbo rispetto a chi mi ha nominato, ovvero De Filippo che nell’arco di 8 anni e mezzo ha fatto grandi sforzi, tranne l’ultimo, che non ho compreso”.
E su uno stop alla sua ricandidatura ha commentato: “Spetta a me dire che la Basilicata ha bisogno di trovare una condizione di equilibrio. Molto dipende da noi, responsabili di questo sconquasso. Ne traggo le conseguenze. In questo Paese” ha proseguito “dovrebbero parlare le leggi più che i codicilli che qualcuno in qualche stanza vorrebbe costruire: la Basilicata si deve risvegliare dal torpore, anche con un tutti a casa, ma deve essere un vero tutti a casa, non si possono trovare mezze misure”.
In conclusione non c’è dubbio che l’attività delle diverse giunte regionali, in questi anni di Presidenza De Filippo, sia stata quantitativamente rilevante, come peraltro rilevato anche nella conferenza stampa di ieri
Purtroppo, i risultati qualitativi sono stati, per usare un eufemismo, non eccelsi come rivela la gran parte degli indicatori socio-economici concernenti la Basilicata.
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