Dalla Basilicata alla Puglia, Matera verso il referendum

MATERA – Matera chiama ma Potenza non risponde. E allora si va verso il referendum. Quello che potrebbe sancire il passaggio del territorio materano all’altopiano murgico, per raccogliere le opportunità presenti e future dell’area metropolitana barese. È quanto ha stabilito ieri, all’unanimità, il Consiglio Comunale di Matera, riunito in sessione monotematica sul tema del riordino istituzionale della regione Basilicata, con riferimento in particolare alla nascita della provincia unica lucana, come imposto dal Governo, e alla sua sede. Alla quale Potenza, già capoluogo di regione in pectore all’interno di questa idea di riordino, proprio non è disposta rinunciare. Due squadre in campo, dunque, i due Consigli Comunali riuniti in contemporanea, pronte a muoversi in pressing e contropiede. Alla fine prevale la contrapposizione, per la scelta di una delle due di fare cappotto. Matera non ci sta e prima ancora di approvare la mozione sulla proposta referendaria e sempre con voto unanime, fa passare un altro ordine del giorno. Quello che, facendo propri gli indirizzi della Conferenza delle Autonomie e del Consiglio Regionale, indica proprio nella città dei Sassi la sede della futura provincia unica lucana. 11mila kilometri quadrati in una sola provincia, dunque. Una scelta scellerata ma sono questi gli indirizzi imposti dal riordino, che fa leva sulla popolosità dei due territori lucani, rispettivamenti 400mila abitanti per il potentino e circa 200mila per il materano, soglia in questo caso al di sotto dei 350mila che garantire la sopravvivenza della provincia. Le scelte però, fanno notare a più riprese, i consiglieri materani non possono essere il frutto di un mero calcolo contabile. Ma se la scelta lucana continuerà ad essere quella di contrapporre i territori, campanile contro campanile, tanto meglio, ha concluso, ad una sola voce, la massima assise materana,  guardare oltre. Analisi ed interviste nel video riportato nella pagina.