Piano Casa 2, ancora una battuta d’arresto per maggioranza Adduce
MATERA – Piano Casa2, ancora una battuta d’arresto per la maggioranza Adduce. Che non sarebbe stata una passeggiata, era chiaro fin dalla vigilia della lunga seduta del Consiglio Comunale di Matera, che è tornato a riunirsi ieri. All’esame dell’aula, alcuni aspetti legati alla legge del 12 luglio del 2011, numero 106, più nota come piano casa bis, con la mozione presentata da diversi consiglieri comunali. Dispositivo che dopo ben 7ore di seduta, viene approvato con 17 voti favorevoli, 6 contrari e 8 astenuti, ma soprattutto dopo alcune proposte di ritocco, una delle quali giunta direttamente dal Sindaco, che però viene bocciata. Un fatto politoco, quest’ultimo, non di poco conto, accompagnato dai numeri (l’emendamento viene bocciato con 17 voti contrari e 14 favorevoli) ma anche dalle vistose e non più trascurabili divisioni all’interno della maggioranza. Con la mozione si chiede fondamentalmente di: sollecitare la Regione Basilicata ad emanare apposite direttive, in assenza di una legge; di chiedere un parere al di sopra delle parti, tirando in ballo, in questo caso, l’avvocatura dello stato e il ministero, sulle reali competenze del Consiglio Comunale; e infine di istituire una apposita commissione per la valutazione di fatti rilevanti nell’applicazione della 106. Un dibattito lungo ed articolato ha accompagnato l’approvazione dell’articolato dispositivo. La Regione Basilicata, fa notare il consigliere Toto, dai banchi del Fli, è l’unica a non aver legiferato. Quello che sta accadendo, gli fa eco sempre dai banchi della minoranza, il consigliere Tortorelli, non è colpa delle imprese ma dei politici e soprattutto delle disattenzioni della classe politica regionale. Quale tragedia è calata sulla classe dirigente della città, tuona invece il Consigliere Cotugno, proprio dai banchi del Partito Democratico, perché si possa anche lontanamente immaginare che il ridisegno passi solo per una funzione, attraverso cioè solo il responsabile all’ufficio urbanistica. Non si decide nei salotti, conclude, ma qui e con la città.