“Il castello tramontano” in un quaderno dello “Studio arti visive”
MATERA – La sua storia è sempre stata affascinante. Forse a causa della sua incompiutezza e dell’inaccessibilità, delle leggende sui suoi sotterranei e sui passaggi segreti, poi in parte venuti alla luce; forse perché ricorda un triste periodo di tirannia ed un orgoglioso, se pur violento, scatto di reni della comunità materana del primo ‘500. In attesa che il Castello Tramontano sia definitivamente aperto e reso fruibile da cittadini e turisti, arriva una nuova pubblicazione ad esso dedicata, edita dallo studio “Arti visive” di Matera e curata dall’artista e storico locale, Franco Di Pede. Il quaderno, sintetico ma piuttosto esaustivo, è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa e riassume in sé tutta la complessa storia del maniero, dalla sua costruzione, interrotta per l’uccisione del conte Tramontano da parte dei Materani esasperati dai soprusi, fino ai recenti lavori di restauro, che hanno riportato alla luce l’acquedotto sottostante. L’opera di Di Pede conta anche sui contributi testuali del compianto Raffaele Giura Longo, e dell’ingegner Mario Maragno, direttore dei lavori in corso al maniero, effettuati dalla Soprintendenza lucana. Proprio Maragno, nel corso della conferenza stampa, ha spiegato che presto si potrà attivare un progetto per il recupero parziale del fossato, con una dotazione finanziaria di 300 mila euro. Di Pede, inoltre, ha suggerito alcune proposte per accrescere la fruibilità dell’antico maniero, ulteriormente valorizzato da un parco esterno di recente realizzazione, come ad esempio lo svolgimento di attività museali legate al materiale lapideo o tufaceo, al costume d’epoca e alla fotografia. Il quaderno, intanto, è disponibile nelle librerie del centro di Matera e il ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza.