Prima dell’ultima rappresentazione di “San Francesco e il Sultano”, l’ICO ha incontrato il Pontefice. «Dire emozionante rende dieci, cento, mille volte meno, quello che abbiamo provato tutti noi nell’incontrare Sua Santità», ha dichiarato il Maestro Piero Romano, a capo della delegazione
Papa Bergoglio non si è fatto cogliere di sorpresa, si è complimentato per il progetto “San Francesco e il Sultano”, mostrando una certa conoscenza dell’opera musicale, alludendo in un secondo momento al grande Astor Piazzolla, suo connazionale. «Santità, lo abbiamo eseguito e torneremo ad eseguirlo in queste settimane: il promotore del “nuevo tango” è uno dei nostri cavalli di battaglia!», hanno ribattuto due professori, emozionati e increduli di trovarsi in quel momento al cospetto di Papa Francesco.
«Dire “emozionante” – ha detto il Maestro Piero Romano – rende dieci, cento, mille volte meno, quello che abbiamo provato tutti noi nell’incontrare Papa Francesco: disponibile, sorridente, incuriosito dall’opera rappresentata in questi giorni e dal lavoro d’insieme che svolge l’orchestra, come creare affiatamento, empatia e andare tutti in perfetta armonia, tanto nelle esecuzioni musicali quanto nella vita».
Dopo il grande successo registrato in Libano l’Opera lirica “San Francesco e il Sultano”, su libretto del prof. Bartolomeo Pirone e musica del Maestro Rahme, l’opera è stata eseguita insieme con l’Orchestra della Magna Grecia in cinque città italiane: Monopoli, Bari, Brindisi, Assisi e Roma. Ispirata all’incontro fra S.Francesco d’Assisi ed il Sultano Malek al-Kamil a Damietta nel 1219, l’opera prodotta dalla Custodia di Terra Santa è stata eseguita in prima mondiale in Libano a novembre dello scorso anno, registrando grande successo in occasione della Festa dell’Annunciazione, al palazzo dell’UNESCO di Beyrut che ha visto riuniti insieme i libanesi di tutte le confessioni religiose.