Un progetto per candidare i Rosoni di Puglia a patrimonio Unesco

Il dossier, redatto dalla Compagnia degli Exsultanti sarà presentato il 21 Giugno davanti alla Cattedrale di Bari, in occasione del solstizio d’estate

Chi li guarda per la prima volta ne rimane incantato. Gioielli di architettura che raccontano storia, arte e radici della Puglia. Sono i Rosoni, i motivi decorativi che ornano le facciate di basiliche e cattedrali da nord a sud della regione. Ora, un dossier ambizioso redatto dalla “Compagnia degli Exsultanti” li candida a patrimonio dell’Unesco. Un riconoscimento mondiale che richiede tempi e impegno, con il contributo di numerosi soggetti istituzionali. Il dossier sarà arricchito dalle considerazioni e le analisi da parte, tra gli altri, delle associazioni culturali partendo dalla costituzione di un vero e proprio comitato scientifico. Sono 33 per la precisione i rosoni, di altrettanti edifici, inseriti nel progetto. 33 come i canti che compongono ciascuna cantica della Divina Commedia, escluso il proemio. Un tributo all’arte e alla bellezza in un itinerario di luce. Un po’ come quello percorso da Dante dalla Selva Oscura al Paradiso. I tre rosoni su cui si poggia l’intero progetto sono quello della Cattedrale di Troia, nel Foggiano, il rosone della Cattedrale di Ostuni, nel Brindisino e quello della Cattedrale di Otranto in provincia di Lecce.
Il concetto grafico del progetto – realizzato da Massimo Danza – si è focalizzato sull’ideazione di un Rosone che raccoglie gli elementi identitari di diversi Rosoni di Puglia, per essere rappresentativo di tutti ad un tempo e di nessuno in particolare. La scelta di incorporare la «i» plurale nella «R» identitaria, testimonia la coralità del riconoscimento nell’unicità di una concentrazione tutta pugliese degli esemplari architettonici, di radice romanico-gotica, con testimonianze di taglio barocco e spesso arabeschi d’influenza moresca.

Il progetto sarà presentato alla stampa il 21 giugno alle 12 davanti alla Cattedrale di Bari in piazza Odegitria, prologo all’evento pomeridiano tradizionale: il giorno del solstizio d’estate, intorno alle 17, quando il sole entra dal grande Rosone della Cattedrale e proietta la sua luce intensa sui petali di marmo davanti all’altare.