Udienza crac Popolare di Bari. Longo: “Dubbi su extra fido a Maiora”
Si è tenuta nella Fiera del Levante a Bari la nuova udienza del processo che vede imputati Marco e Gianluca Jacobini, ex presidente ed ex condirettore della Banca popolare di Bari, per falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alle attività di vigilanza.
È stato ascoltato Alberto Longo, ex presidente del collegio sindacale dell’istituto. In particolare il teste ha ripercorso alcuni dei passaggi chiave che avrebbero portato al fallimento della banca: sconfinamenti per 15 milioni senza l’approvazione del consiglio di amministrazione attraverso l’emissione di extra fido in favore della società Maiora del gruppo fusillo e l’operazione Malta, con la quale nel 2018 si tentò di immettere liquidità nelle casse dalla banca.
“Al cliente Maiora il Cda aveva imposto un limite di 125 milioni di euro di affidamento. Ogni centesimo in più richiesto avrebbe dovuto essere approvato dal Cda – ha detto Longo – L’extra fido concesso a Maiora è passato dal comitato crediti, senza che il Cda fosse informato”. Longo ha proseguito spiegando che “sia il presidente della banca, Marco Jacobini, sia l’amministratore delegato Giorgio Papa partecipavano a quelle riunioni, ma erano anche membri del Cda, che avrebbero dovuto avvisare il giorno successivo. Cosa che non è accaduta”. Inoltre al termine della scorsa udienza del 17 novembre è emerso che Longo sarebbe stato avvicinato da Gianluca Jacobini e gli avrebbe detto di “non dire determinate cose e che ognuno faccia il suo”. È quanto ha riportato durante l’udienza di giovedì 15 dicembre il pubblico ministero Savina Toscani. Il pm ha quindi chiesto la trasmissione del verbale in Procura. Un atto volto ad accertare se vi siano state intimidazioni al testimone. Completamente diversa la versione dell’episodio fornita dalla difesa di Jacobini che, parlando con i giornalisti a margine dell’udienza, ha precisato che sarebbe stato “Longo ad avvicinarsi a Jacobini, non viceversa”.