Omicidio Bitritto, arrestato al gip: “Non volevo ucciderlo”
Si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Francesco Assunto, accusato dell’omicidio di Giovanni Palazzotto in strada a Bitritto. “Non volevo ucciderlo” avrebbe risposto al giudice.
Ha fornito la sua versione dei fatti Francesco Assunto, in carcere con l’accusa dell’omicidio del 27enne Giovanni Palazzotto, avvenuto all’alba della scorsa domenica a Bitritto, nel barese, davanti al bar di Assunto dove la vittima aveva tentato di entrare con la forza.
Il barista 31enne di Bitritto, ha riferito il suo avvocato Giuseppe Giulitto, è stato ascoltato in carcere per l’interrogatorio di garanzia dal gip del Tribunale di Bari Antonella Cafagna e avrebbe risposto a tutte le domande.
“Il mio assistito – ha riferito alla stampa l’avvocato Giulitto – ha detto di aver bloccato Palazzotto per impedirgli di entrare nel suo bar, visto il suo stato psicofisico alterato”.
In lui, secondo il legale, non ci sarebbe stata volontà di uccidere perché mentre lo teneva per terra ha più volte buttato dell’acqua in faccia a Palazzotto per farlo riprendere e chiesto di chiamare i carabinieri e il 118, “come emerge dagli audio delle telecamere”.
Secondo la ricostruzione della pm Chiara Giordano, invece, Assunto avrebbe sferrato sei pugni al 27enne e lo avrebbe bloccato a terra prono, schiacciandogli la schiena con tutto il peso del corpo. Lo avrebbe tenuto in quella posizione per 16 minuti, aiutato almeno inizialmente da altre due persone, anche loro indagate. Su questo l’avvocato Giulitto precisa che “un passaggio delle carte parla di 16 minuti, un altro di sette. Il mio assistito ha continuato a tenere fermo Palazzotto perché si dimenava con forza”.
Quanto alle cause della morte, “l’unico certificato medico redatto dai sanitari del 118 alle 6.20 parla di arresto cardiocircolatorio. L’asfissia al momento è solo un’ipotesi degli inquirenti”. Solo l’autopsia farà chiarezza sul punto. La decisione del gip sulla richiesta di convalida del fermo in carcere è attesa nelle prossime ore.