Corruzione, Zullo: “Garantisti, ma inchiesta Lecce conferma gestione clientelare del potere”

L’inchiesta della guardia di finanza di Lecce su presunti atti di corruzione nei concorsi della sanità e che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex senatore Totò Ruggeri, ha provocato reazioni del mondo politico nazionale e locale.
A poche ore dagli arresti, la Regione Puglia ha richiesto alla procura salentina l’accesso agli atti di indagine non coperti da segreto istruttorio per le valutazioni sulla revoca degli incarichi. Inoltre, per Ruggeri, componente del cda di Acquedotto Pugliese, e Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi, è scattata la sospensione dalla carica.

“Siamo e saremo sempre garantisti con tutti coloro che vengono coinvolti nelle inchieste che riguardano direttamente o indirettamente la Regione Puglia. Ma le notizie che giungono da Lecce sono un ulteriore tassello che conferma ciò che, da tempo noi denunciamo politicamente: c’è una gestione spregiudicata e clientelare del potere che porta alla creazione di veri e propri gruppi predatori di consenso, che in qualsiasi campagna elettorale sono in grado di sfornare liste a supporto di Emiliano o chi per lui”. Sono state le parole di Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese.

Dichiarazioni che fanno il paio con quelle rilasciate da Teresa Bellanova, copresidente di Italia Viva. “Garantisti sempre – ha detto – ma l’arresto dell’ex assessore della Regione Puglia Salvatore Ruggeri non può non aprire più di una domanda sul sistema di potere e di alleanze disegnato in questi anni dal Presidente Emiliano”.

Infine, anche l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese ha rilasciato una nota per sottolineare la sua estraneità ai fatti. “Sono stato informato dai giornalisti – si legge – che negli atti dell’indagine in corso è emerso il mio nome e quello di mia figlia. Non conosco gli atti, ma posso affermare con certezza che sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti. Il percorso professionale di mia figlia è maturato autonomamente quando io non avevo alcun ruolo politico”.

Totò Ruggeri, lo ricordiamo, è coinvolto in un’inchiesta che vede in totale 21 indagati di cui 11 destinatari di misure cautelari per un presunto sistema di corruzione che avrebbe attraversato vari ambiti, quello sanitario e della procreazione assistita, dei concorsi pubblici, dei consorzi di bonifica, per finire alla gestione del bacino elettorale.