Presunti falsi tamponi positivi in farmacia nel Barese: Lettieri: “Occorre introdurre l’obbligo di accertamento della identità”
Sui presunti falsi tamponi positivi effettuati in farmacia, per certificare la positività e ottenere il super green pass, evitando il vaccino, è stata avviata (nella scorse ore) un’indagine da parte della Procura di Bari.
Sull’azione in corso, arriva il plauso da parte dell’Ordine dei Farmacisti Bari e Bat. L’inchiesta, al momento, non vede persone indagate: il presidente dell’Ordine, Luigi D’Ambrosio Lettieri spiega che per l’esecuzione dei tamponi antigenici, il farmacista, secondo le norme vigenti deve acquisire solo la tessera sanitaria dell’interessato.
La vigente disciplina – rimarca Lettieri – non esclude che un soggetto positivo al Covid-19 si rechi in farmacia o in un laboratorio autorizzato e si sottoponga alla esecuzione del tampone esibendo illecitamente la tessera sanitaria di persone già risultate positive. In questo modo viene certificata l’infezione e si ottiene, dopo dieci giorni e tampone positivo, un green pass da guarigione, evitando così la vaccinazione.
Per evitare ogni forma di illecito e abuso – sostiene Lettieri – occorrerebbero due misure: l’introduzione immediata dell’obbligo di accertamento dell’identità del soggetto che si sottopone al tampone e l’introduzione di aggravanti che consentano di irrogare sanzioni più severe a carico di irresponsabili mascalzoni che mettono a rischio la salute pubblica.