Tratta e sfruttamento di badanti dalla Moldavia, sgominata in Basilicata associazione criminale
Sei persone – cinque di nazionalità moldava e una italiana – sono state fermate dai Carabinieri nell’ambito dell’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Potenza su un’associazione per delinquere “specializzata” nel trasferire nelle province di Potenza e Matera dalla Moldavia donne da utilizzare come badanti e che venivano private del passaporto e sottoposte a condizioni di duro sfruttamento.
Dei sei fermi, uno è stato eseguito in provincia di Padova. La banda aveva la sua “sede logistica” a Potenza. Le donne moldave, giunte in Basilicata, venivano impiegate in nero: lavoravano senza sosta, con orari “massacranti e continui, senza adeguato riposo, senza alloggio dignitoso, senza garanzie previdenziali e assistenziali” e con paghe “di gran lunga inferiori a quelle previste”.
A loro carico veniva calcolato il viaggio in Italia, l’alloggio in attesa della sistemazione lavorativa e una “tangente” pari a 100 euro al mese: inoltre, veniva loro tolto il passaporto.
Una volta ottenuto il lavoro come badanti, le donne non vedevano migliorare la loro situazione: in alcuni casi erano “costrette a dormire sul pavimento, a condividere lo stesso letto in più persone, anche con lo stesso soggetto assistito”.
Le indagini dei Carabinieri, della Polizia moldava e da Europol hanno accertato, solo nei primi cinque mesi dell’anno, 16 viaggi tra Italia e Moldavia, nonostante le restrizioni imposte dall’epidemia di covid: in totale, le “vittime” della tratta sono state 87.