Bari, quartiere San Paolo: storica pizzeria chiude per non cedere al racket

I gestori, testimoni di giustizia, hanno scelto di ricominciare altrove

Una storia di coraggio arriva dal quartiere San Paolo di Bari dove i gestori di una storica pizzeria hanno deciso di ricominciare altrove per non cedere al racket della criminalità organizzata. 

Scegliere di chiudere e di non piegarsi alla mafia del racket. Hanno abbassato per sempre la saracinesca della loro storica pizzeria “Da Nicola a Bari, in zona San Paolo, quartiere che storicamente fa i conti con la criminalità organizzata. Hanno scelto di ricominciare altrove, in una località segreta, Nicola, Raffaele e Stanislao, padre e figli diventati adesso testimoni di giustizia. Hanno scelto di comunicare agli storici clienti la loro scelta con una lunga lettera sulla loro pagina Facebook, un post che è stato poi rimosso.
“Non esistono semplici parole che possono esprimere la nostra tristezza e sofferenza nel comporre questo messaggio”. “Non siamo riusciti ad accettare la visione di un futuro basato sulla sottomissione, sulla paura quotidiana che un individuo possa varcare per l’ennesima volta le porte del tuo locale per poter “mangiare”, ma che di cibo non si parla assolutamente”. Secondo le indagini, erano finiti nel mirino del clan Strisciuglio. Alcuni esponenti della famiglia gli avrebbero in passato fatto intendere senza troppi giri di parole che per restare attivi e lavorare tranquilli dovevano piegarsi alle loro condizioni. Non cedettero, Nicola e figli, finché i malviventi non sono stati arrestati dai carabinieri.

“Questo non vuole essere un messaggio critico o colmo di rabbia, – continuava il post sulla pagina social – poiché siamo consapevoli che purtroppo ci sono commercianti o imprenditori che sono costretti ad accettare. Noi vogliamo solo dire che c’è sempre un’altra via, bisogna ribellarsi. E infine “Solo il tempo dimostrerà se la nostra è stata una scelta giusta per il nostro futuro, ma in ogni caso non smetteremo mai di essere noi stessi e infine magari speriamo che il nostro gesto possa aver fatto riflettere qualcuno, ed essere spronato a fare la cosa giusta”.