Donna seviziata e uccisa nel leccese: Cassazione, no a revisione processo
Confermato l’ergastolo per l’unico imputato
Omicidio di Angela Petrachi del 2002: la Cassazione conferma l’ergastolo a carico dell’unico imputato, Giovanni Camassa.
La Cassazione ha deciso che non ci sarà un nuovo processo d’appello per Giovanni Camassa, l’agricoltore 51enne di Melendugno, città in provincia di Lecce, condannato definitivamente all’ergastolo, dopo essere stato assolto in primo grado per l’omicidio di Angela Petrachi, la 31enne di Melendugno violentata, seviziata e uccisa nel 2002.
Angela Petrachi, madre di due figli, uscita dalla casa dei genitori nel primo pomeriggio del 26 ottobre 2002, scomparve nel nulla. Il suo corpo venne ritrovato solo la mattina dell’8 novembre da un cercatore di funghi. L’autopsia rivelò che la donna era stata violentata, strangolata con i suoi slip e seviziata con la lama di un coltello. Secondo l’accusa, l’imputato e la vittima si sarebbero incontrati nel pomeriggio del 26 ottobre per discutere dell’acquisto di un cane. Durante l’incontro, però, la situazione sarebbe degenerata e l’uomo, colto da un raptus forse perché invaghito della donna, avrebbe aggredito Angela Petrachi, uccidendola. I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dall’avvocato dell’uomo, con il quale, sulla scorta di nuovi elementi emersi dalle indagini difensive, il legale ha chiesto l’annullamento del rigetto dell’istanza di revisione del processo decisa dalla Corte d’appello di Potenza. I due nuovi elementi su cui si basava la richiesta della difesa, erano costituiti – a quanto si apprende – da due profili genetici trovati sugli indumenti della vittima, nessuno dei quali riconducibile a Giovanni Camassa. Le motivazioni della decisione della Cassazione saranno depositate prossimamente.