La cucina italiana in corsa per diventare patrimonio Unesco nel 2023
La candidatura ufficiale rafforza la strategia degli agricoltori e punta sulla valorizzazione del rapporto tra cibo e territorio
Il Governo ha ufficialmente candidato la cucina italiana come patrimonio dell’umanità Unesco per il 2023. Questa mossa rafforza la strategia degli agricoltori della Cia, che solo due anni fa ha ottenuto un riconoscimento importante con la “Dichiarazione di Matera” approvata dal G20 sulla sicurezza alimentare. La Cia Basilicata sottolinea l’importanza del legame tra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche, e promuove iniziative come la vendita diretta dei prodotti agricoli, le “strade enogastronomiche” e il turismo legato alle tipicità agroalimentari.
Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, afferma che la forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, e nella collaborazione lungo la filiera. La candidatura ufficiale definisce la cucina italiana come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui saperi locali. Fini sottolinea l’importanza di fare squadra per centrare questo nuovo riconoscimento Unesco e promuovere la cucina italiana nel mondo.