Superbonus e bonus edilizi, migliaia di aziende pugliesi in fuorigioco
Sarà un anno nero per l’edilizia. I lavori di riqualificazione energetica degli immobili sono ormai da tempo stretti in un «collo di bottiglia». È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi. “Non bastassero le procedure lunghe e farraginose tra autorizzazioni e varianti – dice – Oltre alla crescente difficoltà di trovare aziende edili disposte ad accollarsi il costo dei lavori, ora già molte ditte non potranno nemmeno più effettuarli”.
Di recente è stata introdotta, infatti, un’ulteriore stretta: l’attestazione Soa, già obbligatoria per gli appalti pubblici di importo superiore ai 150mila euro, è necessaria anche per i lavori privati per poter fruire dei bonus se di importo superiore ai 516mila euro.
La novità, in vigore dal primo gennaio di quest’anno, si pone l’obiettivo di aumentare il livello di qualificazione delle imprese che effettuano i lavori incentivati, considerato l’ingente ammontare delle risorse pubbliche investite dallo Stato.
In Puglia, si contano oltre 46 mila imprese nei registri delle camere di commercio. Dall’analisi delle attestazioni presenti nel portale gestito dall’Anac, risultano circa 5mila aziende in possesso dell’attestazione, ma tra queste figurano anche quelle che non hanno più rinnovato il documento che ha una validità quinquennale oppure quelle che sono ormai in liquidazione. Per il rilascio della qualificazione Soa si eseguono anche verifiche sulla capacità economica, misurando i lavori effettuati in passato, le attrezzature, il personale dipendente e non solo. “è sostanzialmente impossibile – continua Stati – che un’impresa appena costituita o improvvisata possa ottenere una qualificazione Soa”.
Le imprese che stanno rispettando il nuovo adempimento semplicemente avendo avviato l’iter per qualificarsi, a luglio, quando sarà obbligatoria la Soa vera e propria, potrebbero finire in fuorigioco. L’unica difesa può essere quella di fare delle verifiche già adesso.