Puglia. Olio, Confagricoltura e Afp lanciano l’allarme: annata disastrosa, ripercussioni anche per i consumatori

Olivicoltori e frantoiani preoccupati per rincari dei costi e scarsa produzione

Si annuncia un annata disastrosa per l’olivicoltura pugliese, a causa dei rincari e la scarsa produzione.
A lanciare l’allarme è Confagricoltura e l’Asssociazione frantoiani di Puglia che hanno deciso di non partecipare alla campagna 2022.

Oltre all’annata caratterizzata da una scarsa produzione, più bassa di oltre il 40% rispetto a quella precedente e agli aumenti fuori controllo dei prezzi dei concimi e della trasformazione, sulla decisione di bloccare la lavorazione influisce il prodotto stoccato nei magazzini, circa 200mila tonnellate su base nazionale.
Il 76,8% è composto da olio extravergine d’oliva. In questo ambito il 52,7% è di origine italiana, mentre il prodotto di origine europea è il 40,1 per cento.

A questo si aggiunge l’aumento dei costi, come quello del carburante quasi raddoppiato. Per questo alcuni olivicoltori hanno deciso di lasciare le olive sugli alberi. Nei magazzini della regione è stoccato oltre il 32% dell’olio nazionale, circa 65mila tonnellate con una netta prevalenza di olio extravergine d’oliva.
Per le associazioni di categoria servono provvedimenti immediati da parte del governo per far fronte ai bisogni degli agricoltori in difficoltà, ricordando che la maggior parte è già stremato perché da quasi un decennio ha a che fare con la Xylella.