Potenza, Sit-in di protesta avanti la sede della Prefettura dei lavoratori dei servizi di vigilanza
Sono trascorsi oltre sei anni dalla scadenza del contratto collettivo nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori addetti ai servizi di vigilanza armata e non armata, ed ancora non c’è stato nessun rinnovo. Per questo motivo sono scesi in piazza, a Potenza, come in tutta Italia, i lavoratori del settore con i sindacati, per porre all’attenzione delle istituzioni la “difficile situazione” di oltre cento mila maestranze in tutta la nazione, circa mille solo in Basilicata.
Le richieste dei lavoratori e sindacati è quella di un aggiornamento sia della parte normativa del contratto collettivo, che di quella salariale, ma anche garanzia salariale, occupazionale e riconoscimenti della professionalità acquista.
Tutti temi che, hanno denunciato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs, si rendono ancora più necessari da definire anche alla luce dell’incremento dell’inflazione che andrà a pesare ulteriormente sulle buste paga dei lavoratori.
L’eccessiva frammentazione del settore, l’irresponsabilità delle controparti datoriali e la loro incapacità di realizzare una sintesi positiva per le relazioni sindacali, hanno accresciuto le problematiche di un settore che, oltre ad essere soggetto a una costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza – hanno denunciato i sindacati – è esposto quotidianamente al pericolo ed alle logiche del massimo ribasso che imperversano nell’ambito degli appalti.