Gazzetta del Mezzogiorno, società editrice chiede inibitoria a Ledi srl su nuovo marchio

La Gazzetta del Mezzogiorno, che si prepara a tornare in edicola, ha depositato al Tribunale di Bari attraverso le curatele fallimentari di Edisud e Mediterranea, le due società editrici, un ricorso in cui si chiede l’inibitoria cautelare all’utilizzo del marchio registrato dalla Ledi srl, società del gruppo Ladisa spa, che sta per portare in edicola un nuovo quotidiano dal nome “La Nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata”.

La testata è ritenuta “confondente” rispetto a quella storica che da oltre un secolo copre le notizie delle due regioni del sud.

La società del gruppo Ladisa ha gestito in qualità di editore la “Gazzetta del Mezzogiorno” fino al 31 luglio scorso, quando sono state interrotte le pubblicazioni del quotidiano rimasto senza editore fino all’acquisizione da parte di Ecologica, società del gruppo Miccolis di Castellana Grotte anche lei firmataria del ricorso.

Nel ricorso, che chiede di concedere l’inibitoria cautelare alla pubblicazione di qualunque prodotto editoriale a nome “La Nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata” o testate simili, è stata ricostruita la storia degli ultimi 12 mesi a partire dal fallimento della Edisud, disposto dal Tribunale di Bari su richiesta della Procura nell’ambito delle indagini parallele a quelle sul crac della Banca Popolare di Bari.

Secondo il ricorso, il nome della testata potrebbe portare i lettori a un rischio di confusione perché il marchio registrato sarebbe troppo simile a quello dello storico giornale locale, innescando quindi una concorrenza parassitaria.

I giudici decideranno in queste ore se concedere l’inibitoria urgente o se fissare un’udienza di discussione.

Nel frattempo, la Ledi srl ha diffuso una nota in propria difesa. “La pluralità dell’informazione fa bene al territorio. Privarsene o costringere una comunità a farlo è un atto doloso e pericoloso”: è quanto si legge.