Lavoratori pulizie Ospedale San Carlo. Leggieri (M5S): salvaguardare i 50 assunti in pandemia
L’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza pare che abbia già chiesto una nuova procedura di gara per il servizio di sanificazione, mentre 50 unità già impiegate durante la pandemia andranno a casa entro dicembre. A dirlo con richiesta di tutelarli è il consigliere regionale lucano M5S, Leggieri.
Vi è il rischio che a fine dicembre restino a casa circa 50 tra gli addetti alle pulizie presso l’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza che durante tutto il periodo della pandemia hanno continuato a lavorare in ambienti ad alto rischio di contagio, con la paura di ammalarsi e, difatti, alcuni di loro hanno contratto il virus. A lanciare l’allarme, in una nota, è il consigliere regionale lucano del Movimento 5 Stelle, Gianni Leggieri.
La ditta CNS (Consorzio Nazionale Servizi) si era infatti aggiudicata nel 2017 e per la durata di cinque anni, la pulizia ed altri servizi integrati in fabbisogno alle Aziende del Servizio Sanitario della Regione Basilica: un importo di oltre 18 milioni di euro, inclusivo del lotto presso il San Carlo, dove sono stati impegnati circa duecento addetti ai servizi di pulizia, categoria risultata fondamentale in un periodo davvero complicato, ai quali sono state poi aggiunte le altre 50 unità per far fronte all’emergenza.
“Sembrerebbe – ha dichiarato Leggieri – che l’Azienda Ospedaliera abbia già chiesto alla Suarb di attivare la procedura per l’espletamento di una nuova gara di appalto per il servizio di sanificazione. A che scopo attivare una nuova gara, visto che la ditta CNS già normalmente espleta tale servizio?” si chiede il consigliere. “Se ciò dovesse avvenire – ha proseguito – potranno poi due ditte diverse svolgere le stesse mansioni e nello stesso luogo? Se fino ad oggi il personale aggiuntivo, ovvero le cinquanta unità, ha svolto il proprio dovere, anche in situazioni molto critiche, perché ora deve andare a casa e rimanere senza salario?”. Rivolto l’invito ai vertici ospedalieri di rispettare la dignità di questi lavoratori che, nell’ultimo anno, non si sono tirati indietro di fronte al rischio di ammalarsi di Covid-19, anzi hanno continuato giornalmente a svolgere le proprie mansioni.