Scuola, protesta dei presidi Puglia: basta libera scelta su frequenza

Romito: “Non si vedono ancora le annunciate misure tese ad aumentare il livello di salvaguardia sanitaria nelle scuole”

Contestano la libertà di scelta sulla frequenza lasciata alle famiglie degli alunni delle elementari e medie. E’ la posizione dei presidi di Puglia che attraverso una nota di Roberto Romito, presidente dell’Associazione nazionale presidi della Puglia, fa emergere, ancora una volta, perplessità sulle nuove disposizioni in materia scolastica. “La nuova ordinanza regionale sulla scuola – scrive nella nota Romito – è “il vecchio che avanza. Siamo francamente sconcertati, ma dovremmo meglio dire indignati, da questo balletto di disposizioni, che ora impegnerà i dirigenti in quel che resta del fine settimana a richiedere ai genitori l’espressione della loro volontà. E, inoltre, tutto ciò varrà solo per 6 giorni, poiché la nuova ordinanza vige da lunedì 18 soltanto fino a sabato 23 gennaio”. “La nuova ordinanza affossa pure la disposizione, chiesta da noi e dalle altre organizzazioni sindacali per assicurare almeno una parvenza di stabilità alla frequenza scolastica – afferma Romito – , che la scelta, una volta che fosse esercitata, non potesse essere più cambiata. Con l’ultima di queste ripetute piroette si danno definitivamente tanti saluti alla stabilità dell’organizzazione e dell’offerta formativa delle scuole”. “A quel punto – aggiunge – meglio chiudere tutto, oppure prendersi il rischio calcolato di continuare l’attività scolastica quando e dove possibile e per tutti coloro che debbono frequentare, non solo per alcuni, assicurando le condizioni di sicurezza previste dai protocolli igienico-sanitari”. “Non si vedono ancora le annunciate misure tese ad aumentare il livello di salvaguardia sanitaria nelle scuole – conclude – , sia per mezzo di una campagna di esecuzione a tappeto di tamponi per gli alunni, sia attraverso l’immediata e non rinviabile vaccinazione di tutto il personale della scuola. A parole, ciò è stato promesso dalla Regione, unitamente all’istituzione della figura dell’infermiere scolastico. Siamo in attesa di atti concreti, valuteremo di conseguenza”.