Ilva, metalmeccanici a Gent. Intanto Emiliano preme per la decarbonizzazione

Come da calendario stilato al Mise il 22 dicembre scorso, proseguono gli incontri della trattativa Ilva. Oggi e domani, 15 e 16 gennaio, la visita da parte dei metalmeccanici negli stabilimenti di Arcelor Mittal a Gent, in Belgio. Mentre il 17 riprenderà il tavolo al ministero dello Sviluppo economico per un confronto sul sito di Genova-Cornigliano. Ancora, incontri di natura più tecnica, sono previsti per il 23 e 24 gennaio sul siderurgico di Taranto e per il 30 sullo stabilimento ligure.

Dunque la trattativa va avanti. Come se nulla fosse, verrebbe da dire. Come se Comune di Taranto e Regione Puglia non avessero avanzato la proposta di un accordo di programma da allegare al decreto del presidente del consiglio dei ministri, impugnato dinanzi al Tar di Lecce. Come se nulla fosse, dal momento che il sindaco Melucci e il governatore pugliese Emiliano nessuna convocazione hanno ricevuto, come invece si aspettavano, dal premier Gentiloni.

” Andrò dritto con il ricorso – dichiara intanto Emiliano al Fatto Quotidiano – se non verranno accolte le nostre ragioni”. “Io voglio che questa intesa si chiuda – precisa, ma – piuttosto che riavviare un impianto che va a carbone, bisogna costruire una o due linee a gas per abbattere le emissioni inquinanti, tutti i dati epidemiologici mostrano che nella zona di Taranto c’è un proliferare di tumori”. “Spero che il governo – prosegue – non sia schiavo di quella lobby del carbone che sta dietro al presidente Trump e che ha fatto saltare gli accordi di Parigi sulle emissioni”. Sulla possibilità che Mittal si defili commenta: “Ci potrebbero essere altri gruppi che si erano già fatti avanti”, Come la cordata di Jindal e Arvedi. “Spero ancora – conclude Emiliano – che Gentiloni mi riceva. Siamo ancora in tempo”.

Proprio la decarbonizzazione è, per il presidente Peacelink Marescotti, un neo dell’accordo di programma perché, spiega: “Non è vincolante. La decarbonizzazione verrebbe utilizzata allorquando – si legge nel documento – tale tecnologia si dimostri economicamente sostenibile ed ambientalmente vantaggiosa rispetto a quella attualmente in uso”. Praticamente la decarbonizzazione – non viene imposta ma è a discrezione di Arcelor Mittal scegliere se usarla o no. Per impegnare Arcelor Mittal in maniera stringente occorreva fare riferimento alla norma precisa (presente sul Codice dell’Ambiente, tratta dalla direttiva 75/2010) che impone le migliori tecnologie in assoluto”.