Reddito di inclusione. In Basilicata 1.535 domande, nessuna dalla Puglia

Sono 75.885 le domande di Reddito di Inclusione pervenute all’Inps nel periodo fra il primo dicembre 2017 e il 2 gennaio 2018. Lo comunica l’istituto, aggiungendo che le regioni da cui sono state trasmesse il maggior numero di domande sono la Campania, con 16.686 (22%), e la Sicilia, con 16.366 (21,4%), seguite dalla Calabria, con 10.606 richieste (14%).

Superiori alle 5.000 le domande trasmesse da Lombardia e Lazio, rispettivamente 5.338 (7,0%) e 5.237 (6,9%). Nessuna richiesta, invece, da Puglia (che ha da poco attivato una misura simile: il Reddito di Dignità, ReD) e dalla Provincia Autonoma di Trento. Il 2% delle domande trasmesse dalla Basilicata.

“Con i primi dati di fonte Inps sulla presentazione delle domande per il reddito di inclusione, dal primo dicembre al 2 gennaio scorso (1.535 solo dalla Basilicata), l’anno appena iniziato ci rinnova l’impegno prioritario per il contrasto a povertà e il disagio sociale” sostiene, in una nota, il segretario regionale della Uil Basilicata, Carmine Vaccaro, aggiungendo che “avevamo visto giusto quando i nostri uffici Caf, già nei primi giorni di dicembre, hanno segnalato la folla di cittadini alle nostre sedi per avere informazioni e soprattutto per ottenere l’indispensabile certificazione Isee”.

La Uil lucana, quindi, invita “una volta di più la politica regionale a non lasciarsi distrarre dall’imminente competizione politica e ad accelerare e a superare quegli ostacoli tanto ideologici che politici che continuano a rappresentare solo un ostacolo alla crescita economica e produttiva della Basilicata. Occorre, pertanto, ribadire che il ddl povertà non è un approdo, ma una base che dovrà essere dotata di respiro, ovvero accompagnata da un piano pluriennale d’azione. In secondo luogo, lo stanziamento del Governo è ancora largamente insufficiente persino a coprire una platea categoriale, a causa dell’inconsistenza della dotazione economica. Noi – conclude Vaccaro – riteniamo si debba investire significativamente più risorse e delineare un carattere universalistico nell’alveo dell’indigenza e del disagio estremo”.