Futuro automotive lucano. Sindacati chiedono impegno di governo ed FCA
Settore automotive sotto la lente di ingrandimento dei sindacati lucani di categoria. La spada di Damocle è rappresentata dall’incertezza sul futuro produttivo alla FCA di San Nicola di Melfi, più volte identificato come polo d’eccellenza dalla stessa azienda guidata da Sergio Marchionne, nonostante i dati positivi del marchio Jeep, condizionato dall’andamento altalenante del mercato che ha causato periodi di cassa integrazione, non da ultimo, dal fine corsa sulla linea di produzione del modello Punto. A rischio la situazione di 1.500 sugli 8 mila lavoratori SATA, insieme alla situazione dell’indotto, preoccupati dalla prospettiva verso il 2018.
Di questo ha parlato il segretario lucano della UILM UIL Marco Lomio, in apertura a Potenza della fase congressuale che culminerà il prossimo gennaio. Il primo sindacato in termini di rappresentanza nella fabbrica non ha affatto tralasciato le altre innumerevoli vertenze che coinvolgono il sistema industriale lucano, alla ricerca di risposte immediate.
Sempre nel capoluogo, riunione del direttivo FIOM CGIL Basilicata alla presenza, tra gli altri, della segretaria generale Francesca Re David. Forte l’invito al governo di convocare con urgenza FCA per un tavolo romano insieme ai sindacati.