In pratica, negli ultimi 10 anni, un presidio su quattro di carta stampata ha chiuso mestamente i battenti passando da 40 mila a 30 mila unità e in Basilicata la media risulta di poco superiore al 40%.
A pesare, negli anni della crisi economica generale, la riduzione delle copie di quotidiani vendute, il netto taglio d’investimenti pubblicitari e soprattutto la mole di tasse da pagare.
“Non si può considerare il fenomeno solo un problema che riguarda il comparto commerciale – ha dichiarato Prospero Cassino, presidente della Confesercenti potentina. Ogni edicola che chiude è una perdita di un pezzo di cultura – ha sottolineato – si pensi a cosa rappresenta nei piccoli comuni un esercizio di vendita di giornali.
Sul futuro del settore, gli umori degli stessi esercenti sono discordanti. Se nei primi 8 mesi del 2015 le vendite sono diminuite di oltre il 13% rispetto allo scorso anno, tra preoccupazione e voglia di desistere, c’è chi ancora spera in una ripresa ed anzi ritenta la fortuna affidandosi alla creatività.