Il turista culturale spende più di quello “non culturale”. Lo dice il Centro studi turistici Thalia
A tracciare l’identikit del turista che ha scelto la Basilicata in quest’ultimo week end pasquale ci ha pensato il centro studi turistici Thalia. La caratteristica più evidente che emerge dal report è quella della natura fortemente culturale del visitatore; il 25% di loro infatti, intende conoscere e toccare con mano la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale; il 24% desidera scoprire posti nuovi. E’ prevalentemente italiano, viaggia in coppia o in gruppo di amici e pianifica le sue vacanze in autonomia sul web, tanto è vero che nel 32% dei casi è all’avanguardia in termini di mezzi di comunicazione. Nonostante la predominanza del flusso sia italiano, notevoli sono, comunque, i visitatori stranieri; nel 2013 l’affluenza in 16 istituti tra musei monumenti e aree archeologiche è stata di 198 mila presenze, di cui 113 mila a Matera e provincia. Dati, secondo il Centro studi turistici Thalia, che devono essere utilizzati dagli addetti ai lavori per valorizzare e migliorare l’offerta; nella fattispecie Matera capitale europea della cultura 2019 dovrebbe pensare a offerte turistiche integrate con il territorio, legate, per esempio, ai parchi di Metapontum e Policoro. Creare i cosidetti circuiti. Bisogna puntare sulle tre “D” dice ancora Thalia ossia: digitale, design e diversificazione e poi ancora su promozione, destagionalizzazione, commercializzazione e segmentazione dell’offerta. Tra i dati che a livello nazionale più dovrebbero incentivare in tale senso, il seguente sottolinea il centro studi: il turista culturale che soggiorna in Italia spende 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e 85 euro per spese extra, qualcosa in più rispetto a chi viaggia per ragioni non culturali le cui spese si attestano, invece, intorno ai 47 euro per alloggio e 75 per gli extra. Inoltre, un’attenzione particolare va riservata alle politiche urbane e alla qualità del contemporaneo, in connessione delle nuove iniziative riguardanti le smart cities. Necessaria la sussidiarietà fra stato e autonomie locali, fra settore pubblico e terzo settore, fra investimento pubblico e intervento privato.