Matera. Il bilancio delle associazioni Mutamenti a Mezzogiorno e Città Plurale sull’amministrazione cittadina
Sui temi della pianificazione, è tutto rimasto al palo: il Piano Strategico, il Piano Strutturale e poi ancora il Piano di Gestione del Sito Unesco, cui sono stati dedicati una serie di Simposi ma per il quale non si è fatto concretamente il punto.
È duro il giudizio espresso da Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno, in merito all’attività svolta dall’amministrazione comunale nei cinque anni del suo mandato.
Il bilancio è stato stilato questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc, presenti Marino Trizio e Michele Morelli. Il nostro, è stato ribadito, non è un intervento estemporaneo, perché nel corso degli ultimi 5 anni siamo intervenuti più volte.
Una azione di monitoraggio che del resto prosegue da più di quindici anni, che è stata rivolta e riservata a tutti gli esecutivi comunali che si sono avvicendati. Del resto gli appunti sollevati, in termini di gestione e di prospettive, rappresenteranno, ha stato ribadito, gli stessi punti sui quali chiederemo l’impegno della prossima amministrazione. Il patto elettorale è un documento importante perché rappresenta un vero e proprio contratto sottoscritto con gli elettori.
Ed è proprio sugli impegni, su ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto che le associazioni accendono i riflettori: gli impegni su Matera90, la ex Barilla, la necessità di limitare gli effetti del Piano Casa e poi ancora il museo Demo Etno Antropologico.
Senza dimenticare il Regolamento Urbanistico, per il quale nulla è cambiato a dieci anni dall’incarico. In particolare col carico urbanistico della città che si è quadruplicato. A seguito della nomina a Capitale Europea della Cultura per il 2019, è stato ribadito, la città avrebbe avuto bisogno di una competizione più sobria, seria, con schieramenti più chiari nella loro connotazione politica, con una reale partecipazione e ascolto della città, duraturi nel tempo, con la presentazione di programmi credibili e da attuare concretamente e con candidati sindaci all’altezza delle sfide e credibili sul piano politico e culturale.