Mese Mariano: dopo anni celebrata la Santa Messa nella chiesa rupestre Madonna de Idris

Messa IdrisQuella di venerdi 23 maggio è una data che resterà in particolare evidenza nell’archivio storico della vita religiosa della città di Matera. Dopo circa 60 anni, infatti, nella chiesa rupestre della Madonna dell’Idris si è celebrata una Messa, presieduta dal Vescovo di Matera, Mons. Salvatore Ligorio.

Per tutto questo tempo, infatti, la chiesa rupestre dell’Idris, sebbene non sia mai stata sconsacrata, non aveva accolto dei fedeli per la celebrazione eucaristica, ma solo migliaia di turisti, estasiati dalla bellezza straordinaria di questa chiesa, comunicante con San Giovanni in Monterrone.

Il vescovo Ligorio, accompagnato dai parroci delle chiese di San Pietro Caveoso, San Francesco d’Assisi, Sant’Agostino e San Giovanni Battista, ha ribadito il legame intenso di fede che la città di Matera nutre verso la devozione mariana, che si esprime in forma straordinaria nel giorno del 2 luglio, ma che permea in modo tangibile l’intera storia della città, come testimonia il ricco patrimonio iconografico presente nelle chiese della città.

Tangibile negli occhi dei fedeli la gioia di aver condiviso questo momento di fede tanto speciale, che riavvicina ulteriormente i cittadini alla città, confermando il valore dei Sassi come cuore pulsante di una città che guarda al futuro valorizzando il suo passato.

Un cammino che nel corso del mese di maggio ha visto particolarmente impegnata la comunità parrocchiale di S.Pietro e Paolo al Sasso Caveoso, che ha organizzato questo come altri momenti di incontro e di riflessione biblica e su temi del direttorio di pastorale familiare, presso S. Lucia alle Malve, Madonna delle Virtù e prossimamente presso la chiesa di Santa Barbara, prima di chiudere il programma mariano di maggio il 31 presso la murgia con un incontro aperto alle famiglie.

Soddisfazione è stata espressa anche dai responsabili della cooperativa Oltrelarte, una realtà lavorativa nata dal progetto Policoro della Cei che offre opportunità di lavoro a molti giovani, valorizzando anche le potenzialità di soggetti svantaggiati.

E’ a loro, infatti, che la diocesi ha affidato la gestione del circuito delle chiese rupestri, nel quale rientra anche la Madonna dell’Idris. L’auspicio è che tali occasioni di fede e di preghiera possano ripetersi, per rinsaldare ulteriormente la vocazione di Matera come “Civitas Mariae”, città di Maria, come amabilmente la definì San Giovanni Paolo II nella sua visita pastorale del 1991.