Riconoscimenti di prestigio alla cardiologia pugliese
Successi salienti dei cardiologi pugliesi al 54° Congresso Nazionale ANMCO
Al 54° Congresso Nazionale dell’Associazione nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), tenutosi a Rimini, sono stati assegnati importanti riconoscimenti alla cardiologia pugliese. Il congresso ha raccolto migliaia di cardiologi italiani, inclusi numerosi giovani specialisti, concentrando l’attenzione sulle nuove acquisizioni diagnostiche e terapeutiche, nonché sulle innovazioni legate alla telecardiologia e all’intelligenza artificiale in campo cardiologico.
Diverse figure di spicco della cardiologia pugliese sono state premiate per i loro contributi. Pasquale Caldarola, direttore della cardiologia dell’ospedale San Paolo e del Dipartimento Cardiologico della ASL Bari, ha ricevuto la targa d’oro ANMCO 2023, il massimo riconoscimento dell’associazione. Il Dottor Caldarola è stato elogiato per le sue competenze scientifiche, cliniche e organizzative, oltre che per la sua visione strategica.
Massimo Grimaldi, direttore della Cardiologia e del Dipartimento medico dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, è stato eletto presidente nazionale dei cardiologi ospedalieri italiani per il biennio 2025-2027. Il Dottor Grimaldi, riconosciuto autore di prestigiose pubblicazioni scientifiche e apprezzato per le sue doti professionali ed umane, diventerà il primo cardiologo operante in Puglia a ricoprire tale carica.
Nel contesto del congresso, è stata data attenzione anche ai giovani cardiologi emergenti. Pietro Scicchitano, dirigente cardiologo presso l’Ospedale della Murgia, ha vinto il premio “Masini”, destinato al giovane cardiologo ANMCO under 40 che ha presentato la migliore comunicazione scientifica in occasione del Congresso nazionale.
La cardiologia pugliese, quindi, si dimostra sempre più vitale e attiva, tanto da ricevere importanti riconoscimenti a livello nazionale. Questi successi ribadiscono il ruolo fondamentale della cardiologia pugliese nella lotta alle malattie cardiovascolari, che rappresentano ancora la principale causa di mortalità e morbilità.