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Apulia Film Commission, cda risponde a Dellomonaco: “Accuse di misoginia incomprensibili”

  • Arriva la replica del consiglio di amministrazione di Apulia Film Commission alle accuse della presidente Simonetta Dellomonaco. “Le accuse di misoginia e di eterodirezione – si legge nella nota – risultano incomprensibili, infondate e offensive per le persone e per le storie di ciascuna e ciascuno”.

    Nelle scorse ore, la presidente Dellomonaco aveva commentato la decisione del cda di rinviare la decisione su un’eventuale revoca dell’incarico al direttore generale Antonio Parente. Per la presidente, che nelle scorse settimane ha denunciato di aver subito un’aggressione da Parente durante una discussione di lavoro. Per lei, “la sinistra in Italia e in Puglia non sarebbe in grado di garantire giustizia in un ambiente di lavoro dove, la presidente di Apulia Film Commission ha denunciato di essere stata “aggredita, malmenata, minacciata e spedita in ospedale”.

    “Prendo atto ora – ha proseguito Dellomonaco – che il Cda, pur riconoscendo in precedente seduta colpevole il direttore generale Antonio Parente, mi chiede di soprassedere alla violenza subita perché non vuole assumere la responsabilità di erogare la sanzione che parrebbe logica, di buon senso e civile, oltre che prevista dalla normativa vigente: revocare l’incarico ‘fiduciario’ di direttore generale”.

    “Prendo atto – ha concluso – che una donna che ha subito violenza, è stata sequestrata in una stanza, minacciata e sottoposta a una prolungata pressione da parte di un consiglio uscente e dimissionario semplicemente per aver evidenziato formalmente più volte, con diversi mezzi e a più interlocutori, un comportamento quanto meno ‘opaco’, debba oggi subire ulteriore violenza morale e psicologica da parte di un consiglio nominato appositamente per risolvere la questione e che invece, con un colpo di teatro degno dei più terrificanti sistemi misogini, ribalta sulla vittima donna la responsabilità del carnefice”.

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