Bufera sull’Apulia Film Commission: si dimettono tre consiglieri
L’accusa della presidente Dellomonaco:”Dopo l’aggressione da parte del direttore, sono stata lasciata sola dalla Fondazione”
“È evidente che le dimissioni sono finalizzate a impedire che vengano assunte decisioni definitive entro i termini procedurali previsti dalle norme”. Questa l’accusa che Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission, fondazione che si occupa della promozione e delle attività legate alla produzione cinematografica in Puglia, ha lanciato subito dopo le dimissioni di due consiglieri di amministrazione dell’ente regionale. Dimissioni, secondo la Dellomonaco, quanto meno sospette, che arrivano in uno dei momenti più difficili per la Fondazione. C’è di mezzo infatti il caso della denuncia della presidente nei confronti del direttore generale Antonio Parente, accusato di aver aggredito non solo verbalmente la presidente, dopo che quest’ultima gli aveva contestato una procedura illegittima per iscritto, relativa ad un finanziamento di una produzione cinematografica. Secondo il racconto della presidente di Apulia Film Commission, il direttore generale l’avrebbe inizialmente aggredita verbalmente e poi avrebbe fatto pressione sulla sua mano per evitare che aprisse la porta per uscire. La presidente ha presentato un esposto al quale ha allegato il referto medico del Policlinico, dove si è recata dopo la presunta aggressione. Da qui, la decisione della Fondazione di avviare un procedimento disciplinare. Nelle scorse ore, le dimissioni simultanee di due consiglieri, ovvero della vicepresidente Marta Proietti e del consigliere Luca Bandirali, potrebbero ora impedire “che vengano assunte decisioni definitive entro i termini procedurali previsti dalle norme” accusa la Dellomonaco. Lunedì 24 gennaio, infatti, il cda avrebbe dovuto pronunciarsi sulla vicenda, ma a poche ore dalla tanto attesa riunione, le dimissioni. Dal canto suo, il direttore Antonio Parente ha dichiarato di non aver mai aggredito la presidente, respingendo di fatto le accuse e spiegando come il comportamento, indicato nella denuncia, sia estraneo alla sua condotta umana e professionale.