Presenze turistiche in Basilicata e investimenti. L’APT contesta i dati riportati dal Corriere.it
Un articolo comparso sul Corriere della Sera, a firma di Sergio Rizzo, riportava ieri le pessime performance delle presenze turistiche in Basilicata, a fronte di forti investimenti economici per l’autopromozione.
L’articolo, pubblicato il 19 agosto diffondeva i dati, raccolti dall’Istituto di Statistica Nazionale (ISTAT) ed elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Confartigianato.
L’APT Basilicata, li contesta: “Non c’e’ consigliere regionale che non disponga del bilancio consuntivo che l’APT elabora annualmente sulla spesa in materia turistica” – dichiara il Direttore Generale Gianpiero Perri.
“Ammesso e non concesso che la totalità delle spese siano tutte riconducibili alla voce promozione, il costo sostenuto dalla regione e’ meno della meta’ di quello dichiarato dal Corriere.it (questo e’ il risultato che si ottiene dividendo la spesa effettiva 2011 sul numero delle presenze turistiche). Si tratta infatti di 4,2 euro rispetto ai a 9,2 attribuiti alla Basilicata, sempre che fosse vero il numero di presenze attribuitoci per l’anno 2011 che non si comprende perche’ sul grafico comunicato dal Corriere sarebbe pari a 1.914.100 e non 1.963.474 come documentato dai dati statistici ufficiali. Se poi si estrapolassero le sole voci di costo relative alla comunicazione e al marketing turistico, si scoprirebbe che il costo per presenza nell’ultimo triennio oscilla tra 1,4 e 1,7 euro, dati e cifre ben lontani dai numeri dati nell’articolo o elaborati dallo studio a cui esso attinge. Sorprende infine che l’autorevole giornalista si stupisca del fatto che le regioni meno note o con meno flussi turistici spendano di piu’ per la promozione rispetto a quelle già posizionate sul mercato. Ci sarebbe da stupirsi se accadesse il contrario… A volte la foga polemica può giocare brutti scherzi. Per chiedere maggiore efficienza anche nel sistema turistico italiano non e’ necessario forzare i numeri e le interpretazioni e cercare sempre e comunque tracce di un Sud sprecone”.