Benedetto XVI si dimette dal suo incarico. Lo farà il 28 febbraio quando dal suo insediamento nella cattedra di San Pietro saranno trascorsi 2872 giorni. Joseph Ratzinger lo ha annunciato personalmente in latino durante il Concistoro per la canonizzazione dei martiri d’Otranto.
Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico pontificio, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.
La notizia, battuta dall’Ansa alle 11,46, è piombata come un fulmine a ciel sereno anche nella nostra redazione. Con la presenza a Roma del presepe di Franco Artese il rapporto già intenso dei lucani con papa Ratzinger, si era ulteriormente rafforzato. Poi, il suo confronto ravvicinato di qualche giorno fa con i vescovi lucani ai quali ebbe modo di trasmettere le sue preoccupazioni per tutte le persone in difficoltà della nostra regione.
Di qui lo sgomento dei lucani per un abbandono che nella lunga storia della Chiesa di Roma ha pochi riscontri. Il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice potrà tenersi già nei primi giorni del prossimo mese di marzo.
In queste ore nel paese natale di papa Ratzinger, un piccolo centro nel cuore della Baviera, si trova il nostro collega Filippo Olivieri che ha raccolto a caldo le prime impressioni sulla notizia delle dimissioni del pontefice.
In particolare la dichiarazione di Monsignor Marcuzzo vescovo di Nazareth, che si è detto “profondamente colpito e certo che lo Spirito Santo ha seguito tutte le decisioni del Pontefice”. Mons. Marcuzzo ha ringraziato il Papa per aver voluto nel 2016 a Nazareth la prossima giornata mondiale dell’ammalato.