Corsa ad ostacoli per Matera Capitale Cultura 2019

MATERA – Capitale Europea della Cultura per il 2019. Sarà una vera corsa ad ostacoli. Per giungere allo stesso traguardo conquistato, quest’anno e da pochi giorni, da Dimaraish, in Portogallo, e Maribor in Slovenia, Matera dovrà vedersela con altre diciannove città italiane, fra le quali Venezia, Siena e Ravenna. Ogni città con le sue singolarità ma soprattutto con la propria capacità organizzativa. A breve, saranno tredici esperti dei quali 7 definiti a livello europeo e 6 a livello italiano, ad esaminare le candidate, per giungere ad una prima selezione e stilare quindi una short list. Prima dell’esame, tutte e venti dovranno costituire i relativi Comitati e dimostrare di aver individuato le risorse necessarie. Per ora solo cinque, fra le quali Matera, posseggono questi due pre-requisiti e la strada appare tutt’altro che in discesa. Per Franco Bianchini, membro del Comitato scientifico “Matera 2019”, l’importante è partecipare, perché è così possibile mettere in moto tutta una serie di processi di svecchiamento. Alcuni aspetti di questo lento ma articolato processo sono già emersi in un primo studio, curato proprio da Bianchini, presentato ieri sera a Matera, nel corso di un pubblico dibattito, alla Casa Cava. Le luci, dunque, ma anche le ombre, di questo percorso, sono state rielaborate e sintetizzate a valle delle numerose interviste, realizzate negli ultimi mesi. La città può giocarsi la partita, facendo leva sul suo patrimonio, la sua tradizione eno-gastronomica e il suo ruolo all’interno del contesto scientifico-tecnologico italiano. Ma deve anche saper colmare alcune evidenti lacune, ha detto Bianchini, a partire dall’assenza di una proposta culturale squisitamente indirizzata ai giovani. Entro il prossimo 2 luglio, data altamente simbolica per la città, è prevista la stesura di un primo documento coordinato, su base regionale. Sulla scorta dell’esperienza maturata, nel tempo, seguendo i percorsi di altre importanti candidature, Bianchini ha inoltre sottolineato un dato: vincenti si sono dimostrate quelle città che, già in fase di candidatura, hanno attivato processi di pianificazione integrata, forse non ancora nelle corde della città di Matera. La sfida, ha concluso Bianchini, va comunque affrontata con ottimismo, rigettando quella strana forma di complesso di inferiorità che i materani continuano a manifestare nei confronti di altre città candidate.